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Cronaca

Giubbotto antiproiettili e distintivo: la banda dei finti poliziotti e la rapina della Porsche

Tre in manette, sono stati fermati subito dopo aver rapinato una Porsche in pieno centro a Milano

Finti poliziotti loro. Veri poliziotti quelli che li hanno arrestati. Tre uomini - un 22enne e due 23enni, tutti italiani - sono finiti in manette nella notte tra martedì e mercoledì a Milano dopo aver rubato una Porsche in pieno centro città fingendosi proprio degli agenti. 

Stando a quanto ricostruito dalla Questura, i tre - a bordo di una Fiat 500 X bianca - sono entrati in azione poco dopo l'una in piazza Giovine Italia, in zona Magenta. All'incrocio con via Mascheroni, la banda ha affiancato la Porsche Cayman di un 36enne, ordinando al guidatore di accostare. La vittima ha evidentemente creduto ai tre - uno di loro indossava un giubbotto antiproiettili con la scritta polizia e un altro ha mostrato un distintivo - e si è fermata, scendendo poi dall'auto. 

Facendo finta di dover effettuare dei controlli, due dei ladri hanno perquisito il proprietario della macchina - prendendogli 250 euro in contanti e un iPhone dalle tasche - per poi saltare a bordo della Porsche e fuggire seguiti dal complice rimasto nella 500. Il 36enne, nonostante la rapina, è riuscito a dare l'allarme ai poliziotti, quelli veri, fornendo anche la targa della Fiat utilizzata dalla banda. 

Diramata la nota di ricerca, una Volante ha incrociato una 500 con tre uomini a bordo in via Vaiano Valle e ha deciso di fermare la macchina, nonostante sul veicolo ci fosse una targa diversa, in realtà applicata dopo il colpo dalla banda. I tre, senza troppi giri di parole, hanno ammesso di essere i responsabili del blitz avvenuto poco prima e hanno fatto ritrovare la Porsche, che era stata parcheggiata a poca distanza dal campo nomadi. 

Secondo gli accertamenti della Questura, i tre arrestati - che rispondono dell'accusa di rapina pluriaggravata in concorso - non hanno nessun legame con il campo rom, ma è verosimile che avessero intenzione di rivolgersi a qualcuno all'interno dell'insediamento per far cannibalizzare la vettura. 

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