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Cronaca A9

Rapina al portavalori sull'autostrada A9: 18 indagati

Sono diciotto le persone indagate dalla procura di Como per la clamorosa rapina a un furgone portavalori dell'aprile scorso a Turate

Sono diciotto le persone indagate dalla procura di Como per la clamorosa rapina a un furgone portavalori dell'aprile scorso a Turate, messa a segno con tecniche militari lungo l'autostrada A9 dei laghi e che fruttò dieci milioni di euro in lingotti d'oro.

La Squadra Mobile di Como, in collaborazione con quella di Milano e il Servizio centrale operativo della Polizia di Roma, ha chiuso una prima parte delle indagini, culminata sabato scorso con l'arresto di Antonio A., 43 anni di Andria, e Giuseppe D., 50 anni di Altamura e residente a Cologno Monzese, ritenuti organizzatori oltre che esecutori del colpo.

A loro gli investigatori, è stato spiegato in una conferenza stampa, sono arrivati dopo una lunghissima serie di accertamenti, controlli su tabulati telefonici e intercettazioni, che avevano avuto un'accelerazione dopo la scoperta del capannone di Origgio in cui i rapinatori avevano parcheggiato auto e camion prima dell'assalto. Nel capannone era stato trovato un foglietto con annotato un numero di telefono dal quale è stato possibile collegare il colpo con un gruppo di persone di origine pugliese che si sapeva dedito a rapine ai danni di furgoni portavalori e tir.

In seguito a questi accertamenti la polizia è arrivata all'arresto nel mese di giugno a Firenze di un fiancheggiatore che custodiva delle armi (ora sottoposte a perizia balistica) e a recuperare gli elementi che hanno poi portato all'emissione delle due ordinanze di custodia cautelare. Nelle scorse ore sono state anche effettuate 27 perquisizioni. Gli investigatori ritengono che il gruppo si sia reso responsabile di altre rapine commesse con le stesse modalità. 

All'assalto di Turate, durato non più di un quarto d'ora, presero parte materialmente almeno 12 persone, tra coloro che spararono al furgone blindato della Battistolli diretto a Chiasso e quelli che contribuirono a bloccare l'autostrada, simulando l'incendio di due autocarri e spargendo chiodi alle uscite della A9, fino ai complici che segando il guard rail consentirono agli automezzi di fuggire attraverso un magazzino abbandonato.

Per aprire il furgone portavalori i rapinatori usarono una motosega e se da un lato furono fortunati, perché secondo la Polizia non sapevano che a bordo c'erano così tanti lingotti d'oro, dall'altro si lasciarono scappare altri cinque milioni in oro trasportati sul secondo furgone, normalmente utilizzato semplicemente come scorta. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire i movimenti della banda dai giorni precedenti la rapina e a stabilire tempi e modalità di fuga. Gli accertamenti continuano, di carattere investigativo e patrimoniale, per cercare di individuare il percorso compiuto dai dieci milioni di lingotti d'oro.

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