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Cronaca

Il capo ultras del Napoli in trasferta a Milano per rapinare i Rolex

In manette uno dei capi dei "Mastiffs", trasfertista della rapina con un complice

Probabilmente non era la prima volta che venivano a Milano in "trasferta" dai quartieri spagnoli di Napoli per rapinare orologi di lusso agli automobilisti, secondo una tecnica collaudata (lo specchietto) ma anche affinata (perché ormai pochi si fidano e abbassano subito il finestrino). A Milano, verso Baggio, avevano la disponibilità di un box e un metodo logistico che permetteva loro di avere sempre scooter "puliti" da utilizzare per i colpi.

E "puliti" si presentavano anche loro, vestiti in giacca, perfettamente mimetizzati ai milanesi che, all'ora di punta, tornano a casa dall'ufficio. Ma gli occhi vigili degli investigatori della mobile, guidati da Marco Calì e Francesco Giustolisi, li hanno scoperti e "aspettati" in attesa dell'ennesima rapina, questa volta finita male per Carmine Tolomelli, classe 1980, che si professa uno dei capi dei "Mastiffs", uno dei gruppi principali della tifoseria ultras partenopea il cui leader è il noto "Genny la Carogna", e per il complice Giuseppe Piccino, classe 1981, entrambi con alcuni precedenti proprio per rapina. Tolomelli in particolare era stato fermato nel 2017, e pare uno "specialista" della tecnica dello specchietto. 

Qualche giorno fa, i due sono stati fermati a Napoli per un controllo di routine. Da alcuni incroci si è capito che la vettura a bordo della quale si trovavano era stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza della zona milanese di via Forze Armate, giorni prima. E in particolare un fotogramma milanese ha attirato l'attenzione degli investigatori della mobile: il passeggero ad un certo punto ha messo fuori dal finestrino un braccio, indicando un luogo al furgone a noleggio che seguiva dietro.

Dal box a largo Cairoli per il colpo

Seguendo i movimenti del furgone, sempre con le telecamere, i poliziotti hanno individuato un box in via Nikolajewka e hanno capito che poteva trattarsi della base logistica del duo. Così si sono messi ad aspettare e, puntuali, Tolomelli e Piccino si sono ripresentati a Milano martedì. I due rapinatori hanno messo in atto il loro collaudato meccanismo senza sapere che, stavolta, gli uomini di Calì e Giustolisi li hanno seguiti in diretta avvalendosi anche delle telecamere pubbliche del Comune di Milano. I due sono usciti dal box di via Nikolajewka, ciascuno in sella ad uno scooter, e dopo qualche giro hanno individuato una Porsche 992 guidata da un imprenditore cinquantenne con Rolex al polso: lo hanno pedinato fino a largo Cairoli dove uno dei due ha abbandonato il suo scooter. Il segno che stavano per colpire.

Ed infatti hanno colpito lo specchietto della Porsche, poi Tolomelli è saltato giù dalla sella per aprire la portiera della vettura e strappare il Rolex Sky-Dweller in oro rosa da 45 mila euro, non senza ingaggiare una colluttazione con l'imprenditore. Infine è balzato sulla sella e i due sono scappati in direzione Forze Armate. Dove i poliziotti, appostati, li hanno visti entrare nel box, per poi uscire a piedi e dirigersi verso una vettura. E, a quel punto, li hanno bloccati.

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