Schiaffi e bottigliate, ancora violenza in Centrale: due rapine in pochi minuti
Le due rapine nella notte. Un uomo è finito in ospedale
Due blitz nel giro di venti minuti esatti. Sempre lì. Ancora violenza nella notte in stazione Centrale a Milano, già teatro lunedì del folle raid di Rhasi Abrahman, il 23enne marocchino che - con un coltellino svizzero in pugno - ha aggredito e rapinato otto persone, facendone finire sei in ospedale, tra via Sammartini, via Gluck e viale Brianza, dove ha anche ferito tre uomini che erano intervenuti in difesa di una delle sue vittime.
Nella notte tra martedì e mercoledì il primo allarme è scattato alle 2.32, quando un 33enne - cittadino del Bangladesh - ha chiesto aiuto alle forze dell'ordine. L'uomo ha spiegato di essere stato avvicinato da due malviventi - descritti come nordafricani - in piazza Duca d'Aosta e di essere stato colpito con degli schiaffi sul volto. I due gli hanno portato via un portafogli in realtà vuoto - all'interno c'erano soltanto i documenti - e un cellulare Samsung. Visitato sul posto dai medici del 118, l'uomo ha rifiutato il ricovero in ospedale e ha poi denunciato la rapina ai carabinieri del nucleo Radiomobile.
Pochi minuti dopo, alle 2.52, un altro uomo - cittadino del Camerun - si è avvicinato alle pattuglie dell'Arma che erano davanti alla stazione e ha raccontato una storia molto simile. Il 31enne ha detto di essere stato accerchiato in via Napo Torriani da tre uomini, due stranieri e un italiano, che lo hanno colpito alla testa con una bottiglia di vetro per poi rubargli 250 euro in contanti e far perdere le proprie tracce. Il ferito, che ha riportato un taglio al capo, è stato accompagnato in codice verde al pronto soccorso del Fatebenefratelli.
A parlare della situazione in Centrale nelle scorse ore è stato il sindaco Beppe Sala, intervenuto dopo gli accoltellamenti e le aggressioni in serie di lunedì. "Non ho mai detto che non c'è un tema di sicurezza", aveva premesso il sindaco, parlando di un fatto grave ma di una città comunque "non in emergenza". "Sfido chiunque a trovare mie dichiarazioni in questo senso. Ho detto e ribadisco che Milano non è in emergenza". E poi: "Molte città, quasi tutte le grandi città del mondo, vivono questo tipo di problemi. Si può e si deve fare di più".
Sala ha rivelato di avere trascorso "una notte non serena" e di essere in stretto contatto col prefetto cittadino, Renato Saccone. Non solo: il sindaco aveva anche annunciato di essere pronto a sentire il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, per chiedere "più risorse e più persone in divisa" in giro per la città. L'inquilino di palazzo Marino aveva poi ringraziato forze dell'ordine e cittadini "intervenuti nonostante il rischio". E aveva concluso rimarcando che "la sicurezza non è né di destra né di sinistra, ed eviterò sempre strumentalizzazioni".