I due uomini che hanno rubato due orologi da 150mila euro (e forse non solo)
Due rapinatori in manette per due blitz. Ma potrebbero non essere gli unici colpi
L'individuazione della macchina, inevitabilmente di lusso, costosa. La "rincorsa" alla preda per essere certi di andare a colpo sicuro. Quindi la scusa per agganciare la vittima e il blitz, violento, senza particolari remore. Un copione studiato nei minimi dettagli, evidentemente di successo che però non teneva conto di un particolare non da poco: le telecamere di video sorveglianza. Due uomini - un 33enne e un 32enne, entrambi franco algerini con precedenti specifici - sono stati arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di rapina aggravata dopo essere stati incastrati proprio dagli occhi elettronici delle vie di Milano e dal fiuto degli investigatori.
A fermare i due sono stati gli agenti della V sezione della squadra mobile, guidati da Marco Calì e Francesco Giustolisi, che hanno accertato come i 30enni siano i responsabili di due colpi messi a segno a giugno e luglio scorsi con un bottino di 150mila euro in orologi.
I fari dei poliziotti sulla coppia di rapinatori si sono accesi il 6 luglio. Quel giorno, un turista tedesco 35enne - che era a bordo di una Porsche Cayenne - era stato scippato di un Richard Mille in oro bianco dal valore di 120mila euro. Il primo contatto tra i malviventi e la vittima era avvenuto verso le 12 in viale Renato Serra, dove uno scooter aveva avvicinato la macchina del 35enne per indicargli che aveva uno pneumatico a terra. Appena il turista si era fermato nella stazione di rifornimento Agip di piazzale Lotto, un uomo con la mascherina chirurgica sul volto - e il cellulare all'orecchio - lo aveva sorpreso alle spalle e gli aveva strappato l'orologio. La vittima aveva anche rincorso il ladro, che però era scappato in via Venerio facendo perdere le tracce a bordo di un motorino, lo stesso che aveva "incrociato" la Porsche del turista poco prima.
Analizzando le immagini riprese dalle telecamere - che hanno immortalato anche parte del blitz nella pompa di benzina - i poliziotti della Mobile sono riusciti a risalire alla targa dellop scooter, che è risultato rubato e che soprattutto era già noto perché in passato era stato utilizzato per mettere a segno dei furti. Unendo le tessere del puzzle, gli agenti sono arrivati a due indirizzi, poi risultati i domicili del 32enne e del 33enne: uno in zona Comasina e uno in zona Ticinese.
Accanto all'appartamento di uno dei due, è stato ritrovato un altro scooter. La nuova traccia ha condotto gli investigatori a una seconda rapina messa a segno il 6 giugno in via Monte Titano, al Casoretto. Quella volta, i rapinatori - proprio sul mezzo, anche quello rubato - avevano agganciato la Bmw serie 7 di un imprenditore italiano, seguito fin da piazzale Loreto. Dopo aver urtato il paraurti della macchina, l'uomo era sceso dal veicolo ed era stato derubato di un Audemars Piguet da 30mila euro.
Il 32enne e il 33enne, che sarebbe il rapinatore che materialmente ha strappato i due gioielli, sono quindi stati fermati e portati in carcere in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta dei pm Laura Pedio e Leonardo Lesti. Per il momento devono rispondere delle rapine di piazzale Lotto e Monte Titano, ma non è escluso - anzi - che ci sia la loro firma su altri colpi messi a segno con la stessa tecnica, una vera specialità dei gruppi di franco algerini che invece non utilizzano il "trucco dello specchietto", prerogativa delle bande di "trasfertisti" italiani.
Proprio il 6 luglio, giorno in cui era stato scippato il Richard Mille, un 58enne era stato rapinato del suo Audemars Piguet in viale Fulvio Testi. Identico il copione: la Bmw X5 dell'uomo era stata "toccata" da due persone in motorino, che poi avevano afferrato l'orologio ed erano fuggite.