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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rave nella fabbrica di Settala: cinque ragazzi verso il processo

Lo ha deciso il giudice Guido Salvini, nei guai cinque persone tra i 25 e i 40 anni

Nel 2019 il rave party, ora l'accusa. Cinque giovani devono rispondere di invasione per aver partecipato nella notte tra il 25 e il 26 maggio 2019 a un rave party a Settala (Milano) all'interno di un capannone della società Edil Immobiliare che ha denunciato l'episodio e la cui struttura ha riportato diversi danni.

A decidere per l'imputazione coatta, rispetto alla scelta del pubblico ministero di archiviare, è il giudice di Milano Guido Salvini. Il pm ora ha dieci giorni di tempo per adire nei confronti degli indagati, quattro uomini e una donna tra i 25 e i 40 anni, che devono rispondere solo di invasione e non di danneggiamento e imbrattamento, due accuse per cui anche il gip ha disposto l'archiviazione. Al rave party, secondo quanto ricostruito, avrebbero partecipato almeno un migliaio di persone che una volta all'interno del capannone di 14mila metri quadri in via Bellini hanno sfondato le porte, asportato l'impianto elettrico e di riscaldamento, demolito i bagni, danneggiato la centrale antincendio e imbrattato i muri con scritte come 'Più sbirri morti', 'Spara a Salvini', 'Digos boia', 'A fuoco i cpr', '10 100 1000 Nassyria'.

Sempre nel capannone erano state ritrovate diverse copie di un manifesto con le istruzioni da seguire per non farsi individuare dalla polizia o sull'atteggiamento da tenere nel caso di controlli o interrogatori. Per il gip Salvini gli organizzatori potevano essere identificati e ha sottolineato come l'indagine sia stata "sostanzialmente abbandonata dagli inquirenti e si è conclusa con l'identificazione di soli cinque giovani" che hanno ammesso di aver preso parte all'evento. "Non vi è indubbio che gli indagati fossero del tutto consapevoli di aver partecipato all'invasione", scrive il giudice nel decreto, e che dunque debbano rispondere di questo reato.

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