Reati a Milano: in calo nel 2017, ma aumentano le rapine in strada. I numeri
Intensificati i controlli nelle zone "sensibili". Licenze dei bar sospese: il doppio del 2016
Reati in calo del 6,2% nella città di Milano rispetto al 2016. Il questore Marcello Cardona, che snocciola i dati interforze sui reati nella città metropolitana di Milano e nella provincia di Monza-Brianza, ci tiene soprattutto ad evidenziare che il cambio di mentalità nell'approccio ai crimini ha portato i suoi frutti. Tra i reati che, sempre nella città di Milano, sono diminuiti in modo particolare, troviamo gli omicidi (-20%, da dieci a otto casi), le rapine in banca (-53,6%, da 41 a 19 casi) e negli uffici postali (-66,67%, da 15 a 5 casi), i furti in abitazione (-21,78%, da oltre ottomila a poco più di seimila casi), le rapine in farmacia (-32,43%, da 148 a 100 casi).
Nella città di Milano la maggior parte dei reati è in calo. In controtendenza le truffe informatiche (+25,28%), lo spaccio di stupefacenti (+9,79%) e le rapine in strada (+8,41%), queste ultime significative per quanto riguarda la "percezione" di sicurezza da parte dei cittadini, un fronte che secondo il questore va continuamente tenuto presente e migliorato.
Il 2017 è stato anche l'anno dei maxi controlli sul territorio, ad opera della questura e dei commissariati. "Siamo andati laddove c'era un problema, ad esempio in Stazione Centrale dove si commetteva il maggior numero di furti della città", spiega Cardona. Sono stati 40 i controlli in stazione, 35 in corso Como, 125 in Darsena, 27 nel boschetto di Rogoredo, 36 alle Colonne di San Lorenzo, 27 al Parco Sempione, 80 tra via Bolla e il quartiere popolare di San Siro, a cui si aggiungono quelli dei commissariati fuori città: 70 a Monza, per esempio.
Questi controlli hanno prodotto numeri di vario genere. Spiccano i 30 arresti e i 94 indagati nelle 35 operazioni di controllo in corso Como. Ma anche i 53 arresti (e le 4.500 persone controllate) in Darsena, in 125 occasioni. O le mille persone controllate al boschetto di Rogoreto in 27 occasioni, con 12 arresti e 19 indagati.
Le operazioni a Rogoredo hanno avuto tra l'altro l'effetto di spostare, ancorché di poco, la zona principale di spaccio. Non più il boschetto vero e proprio ma l'area antistante ai binari della ferrovia. Tra le misure di prevenzione si possono includere anche le sospensioni delle licenze (per sette o quattordici giorni) ai bar, ad esempio perché frequentati da pregiudicati o spacciatori di droga. Sospensioni che sono state 104 nel 2017 (di cui oltre sessanta a Milano città), rispetto alle 55 del 2016.
Grande attenzione, nel 2017, c'è stata intorno agli eventi in grado di attirare un gran numero di persone. Il timore di un attacco terroristico è sempre in agguato, così sono state prese numerose misure di prevenzione. "Chi partecipa a un grande evento viene controllato", spiega Cardona, e aggiunge: "La notizia è che i milanesi collaborano, si fanno controllare, sono felici dei controlli".
Tra gli eventi, la visita di Papa Francesco il 25 marzo, con duemila unità, o il G7 di inizio novembre, ma anche le 48 partite di calcio al Meazza, le 50 partite di pallacanestro, i concerti (tra cui quello del 31 dicembre, con capienza massima di 20 mila persone per piazza del Duomo), il Giro d'Italia, il Gran Premio di Monza e così via.
"Vogliamo essere sempre più chirurgici in una città che è diventata sempre più vivibile", ha commentato il questore chiudendo l'incontro.