Vendono dopanti in tutt'Italia attreverso Facebook e Instagram: indagati milanesi
Vasta operazione dei carabinieri di Ascoli Piceno che hanno smantellato un giro da 500mila euro. I responsabili dovranno rispondere delle accuse di ricettazione, utilizzo di farmaci per alterare le prestazioni degli atleti e importazione illegale e vendita di medicinali
Una rete dedita al traffico di farmaci dopanti che operava in 14 regioni italiane. È quanto hanno scoperto i carabinieri di Ascoli Piceno e il Nas di Ancona nell'ambito dell'operazione denominata 'Easy Muscles'. Tra gli indagati anche alcuni milanesi.
Le indagini hanno consentito di individuare decine di italiani ritenuti responsabili di ricettazione, utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, nonché importazione illegale e vendita di medicinali al pubblico a distanza mediante i servizi della società dell'informazione senza autorizzazione.
Un giro da 500mila euro
L’indagine, iniziata nel 2018 nelle Marche, si è presto allargata a tutta Italia, compresa la provincia di Milano, consentendo di individuare decine di persone, atleti di varie discipline sportive e frequentatori di palestre, che acquistavano e rivendevano dopanti. Nel corso di 55 perquisizioni in 30 province italiane sono stati sequestrate migliaia di confezioni di farmaci dopanti, tra cui nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti.
Gli indagati residenti a Milano e in altre 29 province era impegnati a proporre attraverso i social ingenti quantitativi di farmaci ad effetto dopante sia a consumatori che a rivenditori al dettaglio. I dopanti, rivenduti illegalmente, venivano importati da paesi dell’est Europa come la Bulgaria e la Polonia o dal mercato italiano, dove erano acquistati attraverso ricette mediche falsificate. I militari hanno stimato che il giro d'affari fosse di oltre 500mila euro.