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Cronaca Rho

Donna picchiata, umiliata e schiavizzata dal marito: ricoverata dieci volte per le lesioni

L'uomo, un 46enne italiano, è stato fermato dalla polizia. Il Gip ha disposto l'allenamento da casa, il divieto di comunicare con la moglie e l'obbligo di corrisponderle un assegno

Quelle scene di violenza erano ormai diventate la normalità, tanto che i figli della vittima si erano convinti nel tempo che non ci fosse più nulla di strano. Calci, pugni, offese, insulti erano il quotidiano prezzo da pagare, per lei, per restare insieme a quell’uomo sposato ormai venticinque anni fa. Da allora non aveva avuto la forza, per paura, di dire basta. Di chiudere la porta in faccia a quel marito che aveva trasformato la sua vita in un inferno. E che adesso, finalmente, pagherà per questo. 

Un uomo di quarantasei anni di Rho, italiano, è stato fermato dalla polizia per le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi. Gli agenti del commissariato di Rho Pero lo hanno bloccato dopo l’ennesima, solita, lite e per lui il gip ha disposto l’applicazione di “misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare”, il divieto di “comunicare con la moglie” e l’obbligo di “corrisponderle un assegno mensile di 1500 euro” ogni trenta giorni. 

Ma ciò che più che conta per la vittima, una quarantaquattrenne anche lei italiana, è che è stata finalmente scritta la parola fine su un incubo durato venticinque anni. Un periodo, interminabile, in cui è stata costretta a subire aggressioni fisiche e morali da parte del marito, che le vietava di incontrare le amiche o di uscire di casa. Non solo divieti e controlli, però. Perché più volte agli insulti seguivano schiaffi e calci, con la donna che negli ultimi anni è stata ricoverata dieci volte al pronto soccorso per le lesioni riportate. 

Lì, però, lei raccontava sempre versioni diverse per evitare guai all’uomo, che ormai l’aveva “schiavizzata” anche mentalmente. Ma al termine dell’ultima aggressione, la vittima - che da tre anni è in cura da uno psicologo - ha finalmente trovato il coraggio di parlare con gli agenti, che hanno immediatamente fatto partire le indagini. 

In pochissimo, i poliziotti sono riusciti a ricostruire i maltrattamenti - che spesso avvenivano davanti ai figli della coppia, uno ora maggiorenne - e a dimostrare lo stato di terrore in cui la donna era costretta a vivere. Gli stessi agenti hanno documentato alcuni degli insulti che il marito riservava alla quarantaquattrenne - “Sei una donna di merda, non vali niente, sei una puttana, stronza, trovati un lavoro” - e sono intervenuti. 

Il quarantaseienne, allontanato dalla casa e dalla donna, presto subirà un processo penale. 

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