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Cronaca Duomo / Piazza del Duomo

Coronavirus, il Duomo riapre lunedì 2 marzo: ma per ora niente messe

La novità illustrata giovedì pomeriggio: biglietti per i turisti solo online e ingressi scaglionati per evitare assembramenti

Il Duomo di Milano riaprirà ai turisti lunedì 2 marzo. La riapertura sarà graduale, con ingressi scaglionati e biglietteria soltanto online. La cattedrale meneghina è stata chiusa domenica 23 febbraio in ottemperanza all'ordinanza di Regione Lombardia e del Ministero della Salute con i provvedimenti emergenziali a causa del Coronavirus. 

In questi giorni non si celebrano messe ed è aperta soltanto l'area della preghiera, come per ogni chiesa della Lombardia. La Veneranda Fabbrica, che gestisce la cattedrale, ha però fatto sapere ai vertici di Regione Lombardia di voler aprire, in modo attento, le porte del Duomo a chi vuole visitarlo. 

Il contingentamento degli ingressi e la vendita solo online dei tagliandi sono provvedimenti necessari per evitare qualunque tipo di assembramento, così da rispettare il senso dell'ordinanza (che peraltro non si sa ancora se verrà prorogata o no) e fare attenzione a non generare eventuali contagi senza, tuttavia, continuare a "blindare" un simbolo molto importante della città. I milanesi, del resto, dopo qualche giorno di "stop" forzato, hanno una grande voglia di "ripartire".

La decisione sulla riapertura è stata comunicata dall'assessore regionale al welfare Giulio Gallera durante la conferenza stampa sul Coronavirus di giovedì pomeriggio. La data, invece, è stata scelta dalla Veneranda Fabbrica. «C’è la volontà di tener fede all’obiettivo che ha ispirato la nostra ordinanza, ma dall’altra anche di rendere fruibile un museo nazionale come il Duomo», ha osservato Gallera.

Nel Duomo continuano quindi a non essere celebrate le messe fino a nuova decisione. Quella per la prima domenica di Quaresima, l'1 marzo alle 11, sarà celebrata nella Cripta da monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, e sarà trasmessa in diretta su Rai 3. Le altre diocesi lombarde si sono organizzate con altrettante dirette in streaming, in radio o in televisione, e hanno ricordato (con una lettera ai fedeli firmata da tutti i vescovi della Lombardia) l'importanza della celebrazione eucaristica per tutti i cristiani.

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