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Cronaca

Bisceglie, difesa chiede a riesame dissequestro area avvelenata

L'area è stata posta sotto sequestro lo scorso 10 novembre. Nei terreni sarebbero stati seppelliti 2 milioni di metri cubi di rifiuti tossici. Secondo la difesa una parte dei terreni posti sotto sigilli non doveva essere bonificata

I difensori delle società coinvolte nella bonifica dell'area dell'ex cava di Geregnano, a Bisceglie, periferia ovest di Milano, a cui la Procura ha posto i sigilli lo scorso 10 novembre hanno chiesto al Tribunale di Riesame il dissequestro dei terreni.

A quanto si è appreso, i difensori sostengono che un'ampia parte dell'area sequestrata non doveva essere sottoposta a bonifica. Nei terreni sequestrati d'urgenza, stando alle indagini, sono seppelliti quasi due milioni di metri cubi di rifiuti tossici, che hanno inquinato la falde acquifere dei terreni.

Gli indagati. Nell'inchiesta sono indagati per avvelenamento delle acque, omessa bonifica e gestione di discarica il responsabile del Comune per i Servizi di bonifica, Annalisa Gussoni, il responsabile dei Piani esecutivi per l'edilizia, Achille Rossi, il responsabile delle bonifiche dell'Arpa, Paolo Perfumi, e i rappresentanti delle società coinvolte: Oreste Braga di Antica Pia Acqua Marcia e Ernesto Boccalatte di Residenza Parchi Bisceglie. Indagati anche i rappresentanti legali Antonio Farro e Luca Brillo, rispettivamente delle società Farro Srl e Ekogeo Srl. I due sono accusati di illecito smaltimento di rifiuti.

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