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Cronaca

L’aspirante terrorista resta in cella: “Pronto ad attentato in un centro commerciale a Milano”

Nadir Benchorfi, arrestato il 2 dicembre scorso, resta in carcere. Ecco le ultime novità

Restano chiuse le porte del carcere per Nadir Benchorfi, il trentenne di origine marocchina arrestato il 2 dicembre scorso nella sua casa di via Tracia, zona San Siro, perché ritenuto un aspirante terrorista dell’Isis. 

Benchorfi, che deve rispondere di associazione con finalità di terrorismo internazionale, aveva giurato ad un suo contatto siriano - ed è questo il motivo del “no” del tribunale del Riesame - di essere disponibile a compiere un attentato in Italia. Tra i suoi obiettivi potenziali, l’ipotesi degli investigatori, i centri commerciali: luoghi grandi e affollati che lo stesso trentenne conosceva bene per aver lavorato come aiuto cuoco nel mega mall di Arese

VIDEO | L’arresto dell’aspirante terrorista

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Il marocchino, arrivato in Italia all’età di dodici anni e ben integrato, si sarebbe radicalizzato in Germania, Paese dove aveva lavorato come cuoco dal 2012 al 2014. Proprio in Germania avrebbe conosciuto persone che da lì a qualche mese avrebbero preso la via della Jihad.  

I contatti tra l’uomo e il “refente” dell’Isis - un siriano impegnato nei territori di guerra - sarebbe avvenuti via Telegram o attraverso altri mezzi di comunicazione cifrati. Lo stesso Benchorfi avrebbe inviato soldi all'estero per, secondo gli investigatori, sostenere la causa del Califfato. 

LE INDAGINI CHE HANNO PORTATO ALL’ARRESTO DI BENCHORFI

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