Per tutta la giornata di mercoledì (nella quale ci sono state almeno altre tre risse in città), su ordine della procura di Milano i carabinieri hanno effettuato una serie di perquisizioni presso le abitazioni di 6 ragazzi italiani coinvolti in una maxi rissa avvenuta il 18 maggio all'esterno della discoteca Just Cavalli (qui il racconto in esclusiva di Milano Today).

Cinque di loro in particolare, tutti giovani tra i 21 e i 22 anni, figli della cosiddetta "Milano bene", sono indagati per lesioni aggravate, rapina e rissa. Si tratta di giovani Sancarlini, cioè ex studenti del prestigioso liceo San Carlo. Vittima dell'episodio è un avvocato di 38 anni, che quel sabato sera è stato pestato all'esterno del locale. Una brutale aggressione, dopo la quale è stato trasportato alla Clinica Città Studi, e poi all'Istituto ortopedico Galeazzi. Faccia spaccata (arcata sopraccigliare, setto nasale e mandibola), traumi per i quali ha avuto una prognosi di 60 giorni.

Gli indagati sono tutti studenti. Secondo il racconto della vittima e di alcuni testimoni, sembra che tutto sia iniziato per futili motivi. L'avvocato, infatti, all'interno della discoteca, avrebbe accidentalmente urtato uno dei ragazzi e da lì, la zuffa. I giovani hanno poi svuotato le tasche del malcapitato e gli hanno preso le chiavi dell'auto.

Tra i perquisiti di mercoledì anche un amico della vittima, l'uomo infatti adesso è nell'elenco degli indagati per favoreggiamento. Il suo atteggiamento è stato di totale ritrosia nei confronti dell'indagine. E anche il gestore del privè del locale Just Cavalli Cafè, è stato denunciato dai carabinieri della compagnia Duomo per favoreggiamento: avrebbe infatti raccontato ai militari una versione inverosimile di quanto accaduto, circostanze smentite dai numerosi testimoni oculari.