rotate-mobile
Cronaca

Rissa alla partita di basket: 'daspati' in 5

Tutto è iniziato quando alcuni tifosi hanno reagito con commenti aggressivi ad alcuni cori

Una rissa costata il divieto di frequentare eventi sportivi. Protagonisti cinque tifosi che, alla partita che vedeva Acqua San Bernardo Cinelandia Park Cantù contro Urania Milano, dagli insulti sono passati alla violenza. 

I fatti, che hanno portato il questore di Monza a emettere cinque Daspo da uno a cinque anni, sono avvenuti a Desio, prima del match valevole per il campionato nazionale di basket serie A2, alla fine dello scorso dicembre. In particolare, da quanto riferiscono gli investigatori, alcuni milanesi avrebbero intonato cori contri i tifosi di un'altra squadra avversaria iscritta al campionato. A quel punto alcuni canturini avrebbero risposto per le rime invitandoli a smettere con toni aggressivi e rivendicando una sorta di 'signoria territoriale' sull’impianto sportivo.

A quel punto i supporter dalle parole sono passati ai fatti. È scoppiata una rissa con calci e pugni, che ha coinvolto due tifosi locali e tre ospiti, con un'età compresa tra i 30 e i 61 anni. La lite è stata sedata grazie all’intervento dei carabinieri della compagnia di Desio.

In seguito, i poliziotti della Divisione ufficio polizia anticrimine (Upac) – settore misure di prevenzione personali hanno avviato un'indagine su quanto avvenuto, arrivando a delineare un profilo di 'pericolosità' per le cinque persone che hanno partecipato alla rissa. A quel punto per loro è scattato il Daspo: per i prossimi anni gli sarà vietato accedere ai luoghi dove si svolgono eventi sportivi.

Nello specifico, nei confronti dei due tifosi del Cantù e di due dell’Urania Milano il divieto varrà per un anno; mentre per l'altro tifoso milanese, già gravato da precedenti penali connessi agli eventi sportivi e da due Daspo emessi nel 2011 e nel 2014, il divieto durerà cinque anni, con proposta dell’obbligo di firma.

"Nel corso delle ultime partite abbiamo subito restrizioni ingiustificate e sempre più stringenti. Ci è stato imposto il divieto di utilizzare tamburi e megafoni necessari solo ad invitare tutto il pubblico del palazzetto a sostenere i Wildcats. Ancor più grave, siamo stati "schedati" in ingresso ad ogni partita, come fossimo delinquenti, ma la nostra è una curva frequentata anche da famiglie", scriveva settimane fa su Instagram la curva dell'Urania, ovvero il gruppo Lungomare Milano, secondo cui a Desio "i nostri si sono dovuti difendere dopo essere stati aggrediti da un manipolo di ultras canturini. È stato dato il Daspo anche a Beppe, il nostro gigante buono, una delle colonne del nostro tifo. Una vera ingiustizia. La curva Lungomare è fair play e tifo pulito. Non ammettiamo che passi un messaggio differente".

"Per questi motivi, il direttivo del Lungomare ha deciso di sospendere il tifo e di non esporre né striscioni né bandiere fino a quando non torneranno ad esserci le condizioni per poter tornare a tifare in maniera spensierata", si leggeva ancora nella nota degli ultras: "A partire quindi da domani, 19 febbraio 2022, non entreremo più all’Allianz Cloud, ma come di consueto ci raduneremo fuori dal palazzetto".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rissa alla partita di basket: 'daspati' in 5

MilanoToday è in caricamento