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Cronaca Rescaldina / Viale Marco Polo Ovest

Accoltella ed eviscera un ragazzo fuori da un locale, poi va a casa della mamma a dormire

L'aggressione fuori da un pub di Rescaldina. In carcere un 26enne, ferito un 25enne

La lite alla cassa, per uno schiaffo sferrato senza motivo. Lo scontro a calci e pugni in strada, tra i due gruppi. Poi la coltellata e la fuga, con una serie di inizi lasciati dietro di sé, che alla fine lo hanno incastrato. Un ragazzo di 26 anni, un cittadino dominicano con precedenti e scarcerato soltanto da pochi giorni, è stato arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di tentato omicidio dopo aver ferito a coltellate un 25enne, cittadino del Ghana. 

La violenza era esplosa la notte tra sabato e domenica, quando i due - in compagnia di alcuni amici - si sono incrociati in un pub di via Marco Polo a Rescaldina. Al momento di uscire, sempre secondo le indagini, il 26enne avrebbe colpito con uno schiaffo da dietro la vittima, che avrebbe quindi chiesto spiegazioni. Una volta all'esterno dalle parole ai fatti il passo sarebbe stato brevissimo e il ragazzo sarebbe stato aggredito da tre, quattro persone. 

Proprio in quell'occasione, il 26enne - Juan Ramon A., con precedenti per tentato omicidio - gli avrebbe sferrato una coltellata all'addome per poi fuggire. Il fendente, come messo nero su bianco dai medici, ha provocato al 25enne una "ferita addominale penetrante con eviscerazione e perforazione intestinale", tanto è stato immediatamente operato all'ospedale di Legnano. Quella stessa notte, i carabinieri hanno ascoltato i testimoni presenti sul luogo e sono risaliti al presunto aggressore, che è stato rintracciato a casa di sua mamma, poco distante, mentre dormiva. 

Nella macchina utilizzata per la fuga, intestata proprio alla madre, sono state trovate evidenti tracce ematiche, "isolate" anche sulle scarpe e sul giubbotto del 26enne, i cui indumenti sono stati tra l'altro riconosciuti dai presenti. Fermato immediatamente, l'uomo è poi stato identificato anche dalla vittima, una volta che è stata in grado di parlare. Ascoltato da carabinieri e inquirenti, l'arrestato ha cercato di difendersi dicendo di non essere stato lui a sferrare i fendenti, ma la sua versione non ha convinto gli investigatori e il pm. 
 

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