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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca via Corelli

Immigrazione: Rivolta nel Cie di via Corelli, tre stranieri in fuga

Ieri si è accesa una rivolta nel Cie di via Corelli e tre immigrati sono fuggiti. Il bilancio è di sette stranieri denunciati, cinque poliziotti e un caporale dell'esercito contusi, due maghrebini in ospedale e danni alla struttura

Tre immigrati, due marocchini e un tunisino, fuggiti; sette stranieri clandestini denunciati; cinque poliziotti e un caporale dell'esercito contusi, due maghrebini in ospedale (uno con fratture alle gambe), e danni per diverse migliaia di euro alle strutture di accoglienza. Questo il bilancio di ieri, dopo poco più di un'ora di rivolta al Cie (Centro identificazione ed espulsione) di via Corelli a Milano.

Analoga situazione con tentativo - fallito - di fuga e sit-in sui tetti si è verificata al centro di Gradisca d'Isonzo in provincia di Gorizia dove sono state appiccate anche le fiamme ad alcune suppellettili. Le due rivolte sono scoppiate quasi in contemporanea la notte scorsa sia a Milano sia a Gradisca poco dopo mezzanotte e trenta: nel capoluogo lombardo una trentina di immigrati sono saliti sul tetto del centro di via Corelli dopo aver distrutto l'impianto di allarme, due telecamere e aver spaccato gli oblò blindati delle porte delle camerate del settore e danneggiato tre distributori automatici di bevande e snack.

Mentre proseguiva il sit-in sul tetto, dieci "ospiti" del centro hanno tentato di fuggire. La polizia, intervenuta in forze, ha bloccato il tentativo di fuga di sette stranieri, ma tre nordafricani sono scappati riuscendo a trovare un varco tra i tetti e la recinzione esterna. I sette stranieri sono stati e denunciati in stato di libertà per resistenza, lesioni e danneggiamento.

I tre evasi sono un cittadino marocchino di 35 anni - con precedenti per furto e spaccio di droga - e un suo connazionale 39 anni e giovane tunisino di un 24 anni. Tra gli immigrati denunciati due sono stati portati in ospedale: uno ha le gambe fratturate poiché è caduto da un muro di cinta, come ha riferito la polizia, nel tentativo di fuggire. Un altro ha ingerito una batteria. Secondo Alberto Bruno, Commissario provinciale della Croce rossa che gestisce la struttura di via Corelli a Milano, la rivolta era finalizzata soltanto alla fuga degli immmigrati e non sarebbe scaturita dal malcontento per la situazione degli ospiti.

"E' stato un diversivo quello di salire sul tetto, di creare disordini e danni - spiega Bruno - di solito quando in via Corelli organizzano una rivolta per lamentare presunte condizioni di disagio, vengono avvertiti i media. Insomma credo che si sia trattato di un diversivo per poter consentire a qualcuno di fuggire. E il fatto che a Gradisca vi sia stata analoga iniziativa è sospetto". La situazione al Cie di Via Corelli è tornata già alla normalità. Nel dicembre dello scorso anno un transessuale chiuso nel Cie milanese, che ospita al momento 119 persone, 80 maschi, 22 femmine e 17 trans, si impiccò nel centro scegliendo per farla finita proprio il giorno di Natale.

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