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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Presunta evasione fiscale di Fontana: la Svizzera dice no alla rogatoria

Le autorità elvetiche hanno mandato indietro le richieste avanzate dalla procura di Milano

È stata rigettata dalla Svizzera la rogatoria della procura di Milano relativa alle indagini sui conti esteri del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il presidente della Lombardia è indagato per autoriciclaggio e falso nella voluntary disclosure in relazione ai 5,3 milioni di euro depositati sul conto di una banca di Lugano (soldi che erano stati scudati nel 2015). Il tesoretto era stato scoperto nell'ambito del procedimento sulla commessa di 75mila camici che erano stati forniti alla Regione da Dama, azienda di Andrea Dini, cognato di Fontana.

Il governatore si è sempre difeso argomentando che il denaro fosse dell'anziana madre, Giovanna Maria Brunella, deceduta nel 2015, e la cui firma appare al termine del documento di collaborazione volontaria. La procura, invece, ritiene che il denaro non sia compatibile con l'attività della donna, titolare di uno studio dentistico.

Non solo, secondo gli inquirenti la firma apposta sul documento non sarebbe genuina. L'analisi grafologica della procura, infatti, avrebbe evidenziato "la falsità della firma apposta".

La Svizzera ha rigettato la richiesta perché il reato di evasione fiscale (ormai prescritto) non è riconosciuto dall'ordinamento elvetico. Senza riscontri l'indagini potrebbe essere archiviata.

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