Rom, aperto il centro di accoglienza di via Lombroso
Tra le polemiche incrociate apre, con leggero ritardo, il centro temporaneo. Permanenza massima di quaranta giorni
Contestato da Lega e Pdl, che hanno organizzato presidi e manifestazioni, ma anche dalla Consulta Rom, la cui portavoce Dijana Pavlovic sostiene che sia costato troppo e che i soldi sarebbero stati meglio spesi mettendo in sicurezza i campi abusivi. Alla fine, però, il centro di accoglienza di via Cesare Lombroso ha aperto. In ritardo, perché a causa del maltempo i cantieri sono durati un po' di più, ma ha aperto.
Ospiterà i rom provenienti dalle baracche abusive, come quelli di via Dione Cassio. Tempo massimo di permanenza: quaranta giorni. Ma con la possibilità di prolungare contribuendo un minimo alle spese, secondo le "tariffe" dei dormitori comunali (1-2 euro al giorno). Per la cronaca, sembra che il costo medio sostenuto da Palazzo Marino per ogni persona ospitata sia di circa 7 euro al giorno.
La struttura, composta da casette noleggiate fino a fine ottobre 2014, è costata quasi 600 mila euro, interamente provenienti dallo Stato: il denaro fa parte dei finanziamenti del Piano Maroni, risalente a quando il segretario della Lega Nord era ministro dell'interno. Le casette sono studiate per ospitare 148 persone, in camerate ampie e quindi non familiari.
La gestione è affidata a una triade: operatori del terzo settore (tra cui la onlus Arca), protezione civile e polizia locale. Il centro d'accoglienza insomma sarà controllato, compresi i flussi di entrata e uscita.
Dopo i primi quaranta giorni di permanenza, l'obiettivo del comune è di accompagnare i rom a un percorso d'integrazione fatto di casa, lavoro e (per i minori) scuola dell'obbligo. Solo chi accetta questo percorso può usufruire, adesso, del centro d'accoglienza.