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Cronaca

Appalto alberi Expo, i giudici: "Sala agì in buona fede", le motivazioni della sentenza

A gennaio Sala è stato prosciolto dalle accuse di abuso d'ufficio

Nessuna ombra secondo i giudici. L'operato di Giuseppe Sala, quando era amministratore delegato e commissario unico di Expo, "ha trovato pieno riscontro nelle determinazioni del cda, coinvolto nella questione delle essenze arboree". Consiglio di amministrazione che secondo i giudici è stato "partecipe di tutti gli sviluppi e decisioni da adottarsi al riguardo". Sala "ha agito in buona fede, confidando nella legittimità del proprio operato". Sono le motivazioni del provvedimento con cui a gennaio 2019 la corte d'Appello di Milano ha cancellato l'abuso d'ufficio che era stata contestata all'attuale primo cittadino di Milano, confermando la sentenza di proscioglimento "perché il fatto non sussiste", pronunciata un anno fa dal gap Giovanna Campanile.

"Si può dunque definitivamente affermare che il cda ha nella sostanza autorizzato l'amministratore delegato di Expo 2015 ad agire tramite la procedura di aggiudicazione diretta dell'appalto", ha scritto la Corte. 

La vicenda, nello specifico, riguardava l'affidamento senza gara di una fornitura di 6mila alberi per l'esposizione universale: una parte del capitolo "verde" del maxi appalto per la Piastra dei Servizi. La procura generale sembra non voler impugnare il provvedimento che conferma il proscioglimento del sindaco.

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