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Cronaca

Migranti albanesi salvati in Inghilterra: allarme partito da Baranzate

Un Sos lanciato da uno dei migranti per telefono ad un parente residente a Baranzate ha fatto scattare i soccorsi dall'Italia

E' partito anche da Milano il salvataggio di 18 albanesi e due cittadini del Regno Unito (nel gruppo anche una donna e due minori) che stavano affondando con il loro gommone nel Canale della Manica, al largo delle coste del Kent. L'operazione è scattata nella notte tra sabato e domenica.

La centrale operativa della questura di Milano ha ricevuto, intorno alle due di notte, la chiamata di un albanese residente a Baranzate (Milano), estremamente preoccupato per la sorte di un suo parente che era a bordo del gommone e che lo aveva chiamato avvertendolo dell'imminente pericolo.

Il gommone aveva iniziato ad imbarcare acqua: a quel punto i migranti hanno telefonato ai loro parenti in varie parti d'Europa, tra cui in Italia. Gli agenti hanno attivato i carabinieri di Baranzate affinché raccogliessero maggiori informazioni e contemporaneamente l'Interpol e la capitaneria di porto e, da qui, a Londra, dove stavano ricevendo simili segnalazioni da altri Paesi.

Le autorità inglesi hanno quindi attivato i soccorsi marittimi e aerei geolocalizzando il barcone attraverso le informazioni sui telefoni mobili usati dai migranti per avvertire i parenti. Alle quattro e mezza di mattina l'operazione di salvataggio era conclusa: i migranti sono stati portati a Dymchurch, piccola città costiera inglese.

La zona è quella che presenta la minor distanza tra le coste francesi e quelle britanniche, ma l'attraversamento è molto pericoloso a causa delle forti correnti marine. I due cittadini del Regno Unito sono sospettati di essere scafisti. Nella giornata di lunedì 30 è ancora in corso l'interrogatorio agli albanesi per ricostruire esattamente che cosa è successo.

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