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Cronaca

Corruzione a Seregno: scarcerato l'imprenditore Lugarà, "mancano gravi indizi"

Antonino Lugarà è accusato di avere ottenuto favori sul centro commerciale che intendeva costruire e di avere promesso in cambio voti determinanti per l'elezione del sindaco Mazza. Il Comune è ora commissariato

Scarcerato l'imprenditore edile di Seregno Antonino Lugarà. Mancano "gravi indizi di colpevolezza" nei suoi confronti. L'uomo era stato arrestato per corruzione verso la fine di settembre 2017 insieme ad altre ventisei persone tra cui il sindaco di Seregno Edoardo Mazza (Forza Italia). Il tribunale dei riesame ha quindi accolto il ricorso della difesa dell'imprenditore, che nel frattempo era stato trasferito in ospedale (dal carcere di Monza) per le sue condizioni di salute.

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Lugarà è accusato di avere, sostanzialmente, promesso e procurato voti al sindaco in cambio delle autorizzazioni per realizzare un nuovo centro commerciale. La linea difensiva è che la struttura era legittima e, soprattutto, che non vi è stato alcun impegno a procurare voti ma - come lo stesso imprenditore ha affermato durante l'interrogatorio col gip - semplici consigli di voto per due candidati al consiglio comunale, uno (Stefano Gatti, arrestato anche lui e suo braccio destro) eletto, un altro no. 

Secondo la procura, invece, l'interessamento di Lugarà sarebbe stato determinante per l'elezione a sindaco di Mazza. Ma il riesame evidentemente non ha valutato gravemente indiziario il quadro raccolto dai pm. L'inchiesta si intrecciava anche con vicende legate alla 'ndrangheta in Brianza.

Restano frattanto ai domiciliari il sindaco Edoardo Mazza e il consigliere comunale Stefano Gatti. Intanto, pochi giorni dopo gli arresti, l'intera giunta e la maggioranza dei consiglieri comunali avevano presentato le dimissioni e ora il Comune è retto dal commissario Antonio Cananà.

La vicenda del centro commerciale

La forzatura delle regole, stando agli investigatori, risiederebbe nell'avere deliberato varianti del Piano urbanistico con delibere di giunta anziché di consiglio comunale (luglio e ottobre 2015), e per di più nell'avere poi avallato il cambio di destinazione dell'intera area in questione, da produttiva a commerciale, nonostante il Piano urbanistico stesso preveda invece la possibilità di cambiare la destinazione dei soli fabbricati ad uso produttivo dismessi. Nell'ordinanza si citano anche modifiche alla viabilità (esempio: via dell'Oca da pedonale diventa carrozzabile) in favore del soggetto privato ma a spese indirette del Comune, scomputandoli dagli oneri di urbanizzazione primaria che verterebbero invece sull'interesse pubblico.

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Secondo l'accusa, Mazza, candidato sindaco nell'estate del 2015, aveva ricevuto promessa di sostegno elettorale da parte di Lugarà in cambio della velocizzazione di queste pratiche nei mesi successivi. Quanto a Stefano Gatti, è accusato di corruzione: avrebbe fatto da "portatore" in Comune degli interessi imprenditoriali di Lugarà, ricevendo in cambio da questi l'assicurazione della rielezione e la promessa di posizioni "apicali", come la presidenza del consiglio comunale o della commissione urbanistica.

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