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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Schiscetta da casa a scuola: il comune contro le famiglie, "paghino le spese del ricorso"

Il tribunale ha preso atto dell'accordo tra le quattro famiglie e le due scuole elementari e ha chiuso il caso. Ma il comune di Milano continua la sua battaglia

Palazzo Marino continua la sua battaglia contro le quattro famiglie delle scuole elementari di via Palermo (Giusti D'Assisi) e del quartiere Niguarda (Pirelli) che volevano far consumare ai propri figli la "schiscetta" portata da casa, ma non più in locali separati bensì negli stessi locali mensa degli altri alunni. 

Il tribunale, a novembre 2016, aveva invitato le famiglie ad accordarsi con le scuole ed aveva rimandato tutto a gennaio. E le famiglie si sono accordate: i quattro bambini, da metà dicembre, pranzano in sala mensa ma in tavoli separati (per evitare scambi di alimenti) e i genitori si sono assunti ogni responsabilità, "liberando" i due istituti scolastici.

Ora il comune di Milano chiede che siano le quattro famiglie del ricorso a pagare le spese legali. Il tribunale di Milano, infatti, ha preso atto dell'accordo tra dirigenti scolastici e genitori e ha rilevato la cessazione della materia del contendere. Palazzo Marino continua a ribadire di non condividere il contenuto dell'accordo «né sotto il profilo educativo né sotto il profilo della sicurezza alimentare» e promette che perfezionerà atti in modo che «la responsabilità dei locali del refettorio sia condivisa con i dirigenti scolastici» e non più soltanto assegnata a Milano Ristorazione, la società partecipata interamente dal comune che prepara i pasti agli alunni.

In precedenza il comune aveva annunciato l'elaborazione di una proposta «che possa soddisfare le domande delle famiglie ricorrenti di far pranzare i figli a scuola con un pasto portato da casa», senza tuttavia rendere noto alcun dettaglio.

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