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Cronaca

Non paga alimenti ma non ha reddito, sciopero della fame

Succede a una donna detenuta a San Vittore. Ma - rivela il suo avvocato - non ha mai ricevuto notifiche di processi

Condannata (e rinchiusa a San Vittore) per non aver pagato gli alimenti all'ex marito, ma (a suo dire) non ha alcun reddito. E' la storia di una donna che ora ha iniziato uno sciopero della fame e della sete in carcere per denunciare la sua situazione. A diffondere la notizia è Giuseppe Caccetta, il suo legale (e anche nuovo compagno).

La donna è a San Vittore dal 29 maggio, dopo essere stata condannata a due mesi di carcere dalla procura di Potenza. I fatti risalgono al gennaio 2004, quando appunto la donna - secondo i magistrati - non corrispose gli alimenti all'ex coniuge. Per protesta non ha voluto presentare istanza per i domiciliari.

Una situazione resa ancor più paradossale per il fatto che la donna non ha mai (come spiega l'avvocato) "ricevuto nessuna notizia o notifica relativa a questo ipotetico processo, non ha mai conferito mandato ad alcun difensore, oltretutto non vanta redditi di alcuna natura". Di qui il rifiuto di opzioni quali gli arresti domiciliari e la decisione, da una parte, di iniziare lo sciopero della fame, dall'altra di rivolgersi al capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

A Napolitano il legale chiede la sospensione automatica della pena e anche la cancellazione del provvedimento "e del processo, se mai esistito, che pongono seri dubbi in merito all'esistenza stessa di Giustizia".

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