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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scioperi

Trenord ha un problema con gli scioperi. E pagano i pendolari

Europa Verde: "Sedicesimo sciopero. Colpiti cittadini e pendolari"

Se non è un record, poco ci manca. Quello andato in scena tra sabato e domenica scorsi è stato il 16esimo sciopero dei lavoratori Trenord in poco più di un anno e mezzo. A fare i conti è stata Europa verde, che da tempo chiede un cambio di marcia nella gestione dell'azienda che si occupa del trasporto ferroviario regionale. 

"È l'undicesimo causato da una vertenza locale sui turni di lavoro dichiarato dalle rappresentanze unitarie", ha sottolineato Dario Balotta, responsabile trasporti del partito. "Trenord non è un'azienda normale e continua a dimostrarlo dalla sua nascita nel 2012. Nella storia sindacale è introvabile una vertenza così lunga in un settore, servizi pubblici, dove gli scioperi colpiscono i pendolari e cittadini", hanno rimarcato da Europa verde. 

E in effetti in Trenord va ormai avanti da tempo una battaglia con le Rsu sulla gestione dei turni di lavoro, con le sigle che hanno scelto di proclamare le agitazioni sempre di sabato e domenica, così da non dover rispettare le fasce di garanzia, irritando - e non poco - l'azienda, che più volte ha parlato di "modalità che intende causare significativi disagi ai passeggeri". In questo quadro, hanno puntualizzato da Europa verde, "Trenord continua ad essere giudicata benevolmente dalla regione lombardia che ne è proprietaria e compratrice dei servizi con i soldi dei contribuenti". 

"Tutto ciò nonostante la peggior puntualità nazionale e i recenti scivoloni della chiusura del passante milanese e il ritiro dei nuovi treni 'Colleoniì dalla Brescia Parma lasciando i vecchi e inquinanti convogli degli anni '80. A far cessare l'immotivato conflitto sindacale non è neppure bastata la firma del rinnovo del contratto di categoria di qualche mese fa. Nonostante il contratto preveda un aumento salariale medio di 110 euro e un'una tantum di 500 euro relativa all’anno 2021, a cui vanno aggiunti 200 euro l’anno sul welfare sanitario, l’incremento dell’1% al mese a carico dell’azienda della quota destinata alla previdenza integrativa e un premio di risultato per il 2021 di 850 euro. Quale categoria oggi sigla i contratti - ha concluso Balotta - e se li chiude li chiude con questi risultati?". 

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