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Disagi in arrivo

Metro, tram e bus a rischio per 24 ore: lo sciopero dei mezzi

La protesta è stata proclamata dal sindacato Usb lavoro privato ed ha carattere nazionale

Metro, tram e autobus Atm a rischio ma anche i bus Stie. Venerdì 17 febbraio Milano e il suo traffico avranno a che fare con lo sciopero del sindacato Usb lavoro privato. Il rischio che i mezzi smettano di funzionare, anche parzialmente, sarà incerto fino alla fine perché dipende dall'adesione del personale ma i disagi per i pendolari e per la viabilità sono lo stesso assicurati perché molti, per prevenire inconvenienti, useranno l'auto per spostarsi. 

La protesta, come riporta il sito dedicato del ministero delle Infrastrutture, è stata proclamata a livello nazionale dal sindacato e avrà una durata di 24 ore, che a Milano si potrebbero tradurre con un disservizio limitato a certe fasce orarie. Ma l'Azienda trasporti milanesi ancora non ha comunicato gli orari nel dettaglio.

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Perché ci sarà un altro sciopero dei mezzi

A spiegare i motivi dell'agitazione è stato lo stesso sindacato Usb lavoro privato. Dopo un'assemblea generale che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi, la sigla ha denunciato - si legge in una nota - "il susseguirsi di rinnovi contrattuali 'farsa', di aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti" e ha rilanciato "la necessità di rimettere al centro la qualità della mobilità cittadina e del lavoro, per un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore". 

Da qui la rivendicazione di una "parificazione contrattuale tra aziende pubbliche e private" e le richieste di "una nuova scala parametrale che garantisca aumenti salariali e annienti le penalizzazioni economiche ai nuovi assunti", della "diminuzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di salario" e di "una maggiore tutela sulla sicurezza e salute sul lavoro". Da Usb, annunciando l'agitazione, hanno bollato come "grave l’operato del governo Meloni che infligge ulteriori tagli al fondo nazionale dei trasporti per circa 356 milioni di euro nel triennio 2023/2025". 

Quindi ecco le richieste: la "cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia" con "congelamento dei prezzi dei beni primari e dei combustibili", "il superamento dei penalizzanti salari d'ingresso garantendo l'applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neoassunti", la "necessità di modificare l'ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, brucia fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato". 

E ancora, lo sciopero servirà per chiedere "la sicurezza dei lavoratori e del servizio" con "l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro", "il salario minimo per legge di 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato", "il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali" e "il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali".

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