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Martedì, 16 Aprile 2024
Scioperi

Milano, è il giorno dello sciopero dei fattorini in bici e motorino: scatta lo stop delle consegne

I riders incrociano le braccia per chiedere più tutele e sicurezza per il loro lavoro

Niente consegne a domicilio a Milano nella giornata di venerdì 25 maggio: i riders dei servizi di delivery hanno deciso di incrociare le braccia. Uno sciopero indetto dalla la Filta (Federazione italiana lavoratori trasporti) Cgil Milano per chiedere maggiori tutele. L'agitazione è stata indetta dopo l'incidente in via Montegani a Milano che, giovedì 17 maggio, è costato l'amputazione della gamba destra a Francesco Iennaco, fattorino di Just Eat.

I pony express sono decisi nelle loro azioni e lo sciopero di venerdì è il secondo atto della loro protesta: nel pomeriggio di mercoledì 23 maggio avevano organizzato un presidio in piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino, sede del comune di Milano. Nelle scorse ore il consiglio comunale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato da Milano progressista, gruppo consiliare di maggioranza, che auspica che "Comune e Regione possano agire di concerto e con pieno spirito collaborativo al fine di ottenere migliori condizioni di lavoro per i rider e, in generale, per tutti i lavoratori impiegati nei settori di forte innovazione la cui normazione non è pienamente contemplata e tutelata dal quadro normativo". Ordine del giorno che è stato integrato su proposta del capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi. Nel punto aggiuntivo il consiglio comunale "Invita l’assessore competente e il sindaco a rendere ancora più effettiva la sicurezza stradale e ciclistica anche attraverso la manutenzione ordinaria e straordinaria stradale".

Sul caso è intervenuto anche il segretario generale della Ugl Paolo Capone: "Qui non si parla solo di diritti negati, ma di equiparare legalmente questo tipo di attività a un lavoro subordinato, così come avviene nel resto del mondo. Una lotta volta a garantire diritti e tutele ai rider italiani che ogni giorno si trovano ad affrontare percorsi a ostacoli urbani per consegnare pasti a domicilio, subendo, spesso, gravi incidenti. È inaccettabile che in un Paese civile questa categoria ancora ibrida, tra lavoro dipendente e autonomo, non abbia una precisa inquadratura contrattuale"

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