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Oggi sciopero dei mezzi a Milano (senza disagi), ma c'è un'altra agitazione in arrivo

Oggi scioperano Sol Cobas e Fisi, ma non dovrebbero esserci stop. Situazione diversa il 25

Sciopero sì, ma senza disagi. Oggi, martedì 15 febbraio, è il giorno dell'agitazione nazionale indetta dai sindacati Sol Cobas e Fisi dei lavoratori di tutti i settori pubblici e privati. La preoccupazione maggiore, come sempre, è per i dipendenti di Atm, l'azienda che gestisce la circolazione di metro, bus e tram sotto la Madonnina, e per i ferrovieri di Trenord, la società del trasporto ferroviario regionale. 

Stando a quanto riportato dal portale dedicato del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, lo sciopero durerà 24 ore, per l'intera giornata. A Milano comunque non dovrebbero verificarsi disagi particolari - salvo sorprese al momento non preventivate - perché le due sigle non hanno rappresentanza in Atm e Trenord. Treni regionali, metro, bus e tram dovrebbero quindi circolare regolarmente.

Gli orari dello sciopero del 25 febbraio

I motivi dello sciopero

I lavoratori di Sol Cobas, come annunciato in una nota, si ritroveranno alle 10.30 al parco Trotter per una manifestazione. "Parecchio dura la fase che va profilandosi per tutti i lavoratori in generale, nondimeno per noi autoferrotranvieri. Avevano necessità di frantumare la società e il mondo del lavoro, e ci stanno ampiamente riuscendo con l’innesco delle varie guerre tra poveri che organizzano scientificamente: lavoratori giovani contro lavoratori più anziani, vaccinati contro non vaccinati, green pass si contro green pass no", si legge in una nota della sigla che definisce il certificato anti covid come "l'infame marchio". 

E ancora: "Mancati rinnovi contrattuali, sindacati perennemente a fianco di aziende, governi e Confindustria, e ora anche inflazione con costo della vita in vertiginosa picchiata, stanno facendo precipitare le condizioni di vita verso situazioni di precarietà in tutti i sensi: stipendi, lavoro, salute, famiglia, scuola, presente, futuro, nulla è più sicuro, tutto è sempre in continua discussione". Da qui la scelta di protestare contro "la macelleria sociale orchestrata da Draghi", per chiedere "adeguamenti salariali coerenti con inflazione e con l'annosa vacanza contrattuale", per pretendere "l'abolizione del siero sperimentale obbligatorio" - in riferimento al vaccino anti covid - e per la "retribuzione di tutte le giornate trattenute per sospensione dovute a indisponibilità del green pass, quarantene e spese per tamponi". 

L'altro sciopero

La situazione per Atm si annuncia invece ben diversa per il 25 febbraio, quando andrà in scena lo sciopero generale dei lavoratori del Tpl proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Fna, Faisa Cisal e Fast Confsal. L'agitazione delle sigle confederali di settore l'ultima volta aveva infatti lasciato Milano senza metropolitane ed è verosimile che la situazione possa ripetersi il prossimo venerdì. 

La protesta - hanno fatto sapere i sindacati in una nota - è per "il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro autoferrotranvieri internavigatori e per il miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali". "Dopo il precedente sciopero dello scorso 14 gennaio le aziende del settore non hanno nemmeno dimostrato la buona volontà di procedere ad una convocazione per individuare un percorso concreto e risolutivo, segno evidente della volontà di rinviare quanto più possibile la soluzione della controversia e il confronto per il rinnovo del Ccnl", hanno sottolineato le sigle. 

"Alla luce di questa situazione di stallo ed in considerazione delle ingenti risorse pubbliche già stanziate per il settore è necessario che le istituzioni interessate, a cominciare dal ministero dei trasporti e della mobilità sostenibili, intervengano, anche al fine di vincolare una parte delle stesse risorse al rinnovo del ccnl, diritto - hanno concluso - non più rinviabile per tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore".

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