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Giovedì, 28 Marzo 2024
La protesta

Confermato lo sciopero dei benzinai

La trattativa con il Governo da parte delle associazioni di categoria non è andata a buon fine

Non c'è accordo tra governo e gestori degli impianti di carburante, che hanno deciso di confermare lo sciopero previsto per il 25 e il 26 gennaio. Resta dunque le protesta di due giorni, che l'esecutivo sperava di scongiurare dopo le "buone sensazioni" dei primi incontri. Invece, nulla di fatto dopo l'incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, come confermato dal presidente di Figisc, Bruno Bearzi durante la conferenza stampa con Faib e Fegica: "L'incontro al Mimit è stato deludente e non c’erano le condizioni per revocare lo sciopero".

Lo sciopero dei benzinai è confermato

"Lo sciopero è confermato", sottolinea il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo. "C’è molto disappunto", aggiunge il presidente di Faib, Giuseppe Sperduto. Un malcontento generale in linea con le dichiarazioni di Massimo Terzi, presidente di Anisa-Confcommercio: "Dall'incontro al ministero con i gestori non è arrivato alcun elemento che ci potesse spingere a revocare lo sciopero. L’esposizione del cartello è tutto tranne che trasparenza". La chiusura, spiegano le associazioni, prevede anche lo stop dei distributori self service, saranno però garantiti dei servizi minimi essenziali con un determinato numero di stazioni di servizio in funzione sia nelle città sia sulle reti autostradali.

"Ci adeguiamo alla richiesta del Garante per gli scioperi e riduciamo da 60 a 48 ore lo sciopero previsto il 25-26 gennaio". Ad affermarlo è il presidente della Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto confermando quanto anticipato da Fegica. Lo sciopero sarà quindi dalle 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio. Una richiesta che era già stata accolta anche da Fegica, che lo aveva comunicato attraverso una nota: "Prendiamo atto con soddisfazione della dichiarazione di legittimità, riferita alla proclamazione di sciopero nazionale della categoria, della Commissione di Garanzia per lo sciopero nei pubblici servizi essenziali. Al contempo, accogliendo la sollecitazione della medesima Autorità, con senso di responsabilità e con la volontà di limitare ogni disagio per i cittadini/consumatori, annuncia formalmente di ridurre da 60 a 48 ore la durata dello sciopero già proclamato. Al momento, quindi, l'iniziativa di sciopero è compresa tra le ore 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio 2023".

Come funziona l'obbligo di comunicare il prezzo della benzina

L'obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina sarà settimanale (e non giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo. La chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omissioni nell'arco di 60 giorni (e non più dopo tre senza limiti temporali anche non consecutivi). L'eventuale chiusura potrà essere decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni). Le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell'impianto (prima raggiungevano i 6.000 euro). Sono queste alcune delle modifiche proposte al tavolo dei benzinai dal ministro Adolfo Urso.

Il ministro - spiega una nota del ministero delle Imprese e del made in Italy - "nel confermare che sarà mantenuto nel decreto l'obbligo di esposizione del prezzo medio regionale, venendo incontro alle diverse richieste delle categorie, ha presentato una serie di modifiche per raggiungere l'obiettivo della trasparenza per i consumatori senza tuttavia gravare sui costi per le categorie che offrono un servizio importante per il Paese e verso il quale vi è unanime riconoscimento per il ruolo svolto anche nei momenti più difficili, come ad esempio durante la pandemia. Il Governo, inoltre, nel pieno rispetto del ruolo che il Parlamento assolve, ha deciso di posporre l'emanazione del decreto ministeriale che definirà le modalità di comunicazione e di esposizione dei prezzi, entro 10 giorni dalla conversione del decreto legge". Oltre alle modifiche su comunicazioni e sanzioni, "per favorire la massima trasparenza, è prevista l'istituzione di una APP del Ministero gratuita che consentirà di conoscere il prezzo medio regionale e, con la geolocalizzazione, anche il prezzo praticato da ciascun distributore nel perimetro desiderato".

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