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Sciopero mezzi a Milano, caos metro Atm: si fermano M2, M3 e M5 fino alle 12.45

Alle 8.45 è scattato lo sciopero dei mezzi Atm indetto da Cgil, Cisl e Uil. I dettagli

È arrivato il giorno dello sciopero Atm. Giovedì 13 giugno è andata in scena, infatti, l'agitazione indetta dai sindacati di settore di Cgil, Cisl e Uil che coinvolge i lavoratori del trasporto pubblico locale. 

Sciopero Atm: la situazione della metro

Alle 8.45, stando a quanto reso noto dall'azienda del trasporto pubblico milanese, i treni della M2, M3 e M5 si sono fermati. La M1, a differenza della verde, della gialla e della lilla, "prosegue la circolazione". 

Disagi anche per i mezzi di superficie - segnala Atm - per "possibili ritardi per traffico intenso". Tutte le linee - si legge in un tweet di Atm - "tornano in regolare servizio dalle 12.45".

Le linee Net sono a rischio dalle 9 alle ore 11.50. I mezzi di Agi - ha chiarito sempre Atm - "potranno subire ritardi e cancellazioni le linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 e Callbus", mentre "saranno garantite le corse in partenza dai capolinea dall’inizio del servizio alle 8:29 e dalle 12:30 a fine servizio". Stop ai bus Star dalle 8.45 alle 12.45. 

Sciopero Atm: la situazione alle 12.45

Alle 12.45 è terminato lo scioper regionale dei trasporti e "tutte le linee metropolitane e di superficie tornano gradualmente a circolare regolarmente fino a termine del servizio", ha fatto sapere Atm in una nota.

Sciopero Atm a Milano: i motivi

A motivare la rabbia dei sindacati - spiegano in una nota Cgil, Cisl e Uil - "sono le forti preoccupazioni per il taglio ai finanziamenti destinati al trasporto pubblico locale. Il congelamento delle risorse nazionali potrebbe, infatti, portare alla diminuzione di 52 milioni di euro per il territorio lombardo". Per avere risposte sul futuro era stato richiesto un incontro al Pirellone, che però - stando alle sigle - non avrebbe mai risposto. 

Da qui, la scelta di scioperare. “È un mancato incontro che peggiora lo stato di incertezza di tutto il settore e aumenta la preoccupazione dei lavoratori operanti a vario titolo nel trasporto pubblico locale – hanno spiegato giovedì mattina Luca Stanzione di Cgil, Giovanni Abimelech, Cisl, ed Enore Facchini, Uil -. Questa situazione rischia di compromettere e mettere in discussione il servizio all’utenza e soprattutto l’occupazione in tutto il settore regionale”. 

“Il presidente Fontana si è limitato a darci rassicurazioni sul fatto che le risorse ci siano - hanno aggiunto -. Occorre invece aprire un tavolo di confronto che affronti nel dettaglio la situazione economica e finanziaria del settore e soprattutto dia garanzie circa la clausola di salvaguardia occupazionale e il mantenimento della contrattazione di secondo livello, esigibili attraverso i testi dei bandi di gara”.


 

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