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Lo sciopero dei benzinai

Lo sciopero dei benzinai (che potrebbe durare fino a stasera)

Una delle sigle aderenti ha annunciato il dimezzamento a 24 ore della durata dell'agitazione

E' iniziato martedì sera (alle 19 sulla rete stradale, alle 22 su quella autostradale) lo sciopero dei benzinai in Italia, ma con una novità in extremis: una parte delle pompe sarà chiusa per 24 ore anziché 48 come annunciato prima. Il motivo è che una delle organizzazioni dei benzinai, in particolare Faib Confesercenti, ha scelto di dimezzare il tempo della protesta, mentre Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio proseguono con lo sciopero di 48 ore.

E' il frutto di un tavolo di confronto convocato proprio per martedì dal ministro delle Imprese Adolfo Urso, che ha illustrato alcune proposte di emendamento al documento già in esame alla commissione attività produttive. Faib ha accolto le proposte come miglioramenti notevoli e ha deciso di dimezzare l'agitazione mentre le altre due sigle hanno valutato che non sia stato fatto abbastanza. Tra le proposte, un 'tavolo di filiera' per affrontare i problemi del settore in modo completo, ma anche la riduzione delle sanzioni previste. 

La conferma della cartellonistica con l'indicazione del prezzo medio resta invece un elemento troppo divisivo per le altre due sigle, secondo le quali rimane trasmessa, ai clienti, l'idea di una categoria di lavoratori che speculano sul prezzo dei carburanti: "Falso e inaccettabile", commentano. Le tre organizzazioni di categoria, comunque, si riuniscono alle 11 di mercoledì 25 gennaio in un incontro aperto a deputati e senatori di ogni gruppo parlamentare. Se dovessero trovare un accordo tra loro, è possibile che lo sciopero venga dimezzato per tutti.

I gestori contestano l'aumento 'di fatto' del prezzo della benzina con gli interventi sulle accise, nonché lo 'scaricabarile' del governo nei confronti dei benzinai, ma anche il mancato intervento su circa 7mila impianti "in mano alla mafia' e l'alta percentuale di 'nero' (circa il 30 per cento) nella compravendita di carburanti. E poi la cartellonistica col prezzo medio, che secondo i benzinai è un modo con cui alcuni gestori delle pompe potrebbero decidere di aumentare i prezzi per avvicinarsi, appunto, alla media.

Dove fare rifornimento durante lo sciopero

Le regole sui servizi minimi impongono che resti in ogni caso aperto un numero di impianti pari alla metà di quelli previsti nei giorni festivi, nelle aree urbane ed extraurbane. In autostrada, invece, sono previste aperture 'obbligate' su turni, in modo da garantire almeno un distributore su ogni autostrada e comunque almeno ogni 100 chilometri. Anche dove il benzinaio è chiuso, il resto dell'area di servizio (come la ristorazione) è comunque aperto. Così come resteranno aperti i benzinai di proprietà delle compagnie petrolifere (2mila su 22mila) e quelli associati ad Angac e Asnali, che non aderiscono allo sciopero.

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