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Arriva il primo sciopero del 2020: treni Trenord potrebbero essere fermi

Tra mercoledì 8 gennaio e giovedì 9 gennaio 2019 i dipendenti di Trenord potranno incrociare le braccia per 23 ore per effetto di un'agitazione sindacale proclamata da Orsa ferrovie

Tra mercoledì 8 gennaio e giovedì 9 gennaio 2019 i dipendenti di Trenord potranno incrociare le braccia per 23 ore per effetto di un'agitazione sindacale proclamata da Orsa ferrovie. L'agitazione è stata indetta lo scorso 19 dicembre e coinvolge i dipendenti del gruppo.

A renderlo noto è la stessa azienda di trasporto regionale, che ha fornito tutti gli orari del potenziale blocco e gli orari delle fasce di garanzia, "finestre" in cui i convogli viaggeranno invece regolarmente. 

Sciopero Trenord, gli orari

"Si avvisa che dalle 3.00 di Mercoledì 8 gennaio 2020 alle 2:00 di Giovedì 9 gennaio 2020 è previsto uno sciopero, indetto dal sindacato Or.S.A., che interessa il trasporto ferroviario regionale in Lombardia", si legge in una nota di Trenord. 

"Il servizio ferroviario Regionale, Suburbano, la Lunga Percorrenza di Trenord e il servizio Aeroportuale, potrà subire variazioni e/o cancellazioni - ha sottolineato la società -. Saranno in vigore le consuete fasce orarie di garanzia dalle 06:00 alle 09:00 e dalle 18:00 alle 21:00, durante le quali viaggeranno i treni". 

"I treni con arrivo a destinazione finale oltre le ore 9:00 e oltre le ore 21:00, quindi fuori dalle fasce di garanzia - ha evidenziato Trenord -, potrebbero essere limitati o cancellati per l'intero percorso. Dopo le 21:00 lo sciopero proseguirà fino alle 2:00".

E ancora, in conclusione: "In caso di non effettuazione del normale servizio aeroportuale, autobus sostitutivi no-stop saranno istituiti limitatamente ai soli collegamenti: Milano Cadorna - Malpensa aeroporto, Malpensa Aeroporto - Stabio". 

Scioperi, scontro tra Trenord e sindacati

Non è la prima volta negli ultimi mesi che Orsa proclamata uno sciopero del trasporto ferroviario regionale e l'ultima volta - il 15 dicembre - Trenord non l'aveva presa affatto bene. 

L'azienda, come già fatto anche a fine novembre insieme ad Atm, aveva attaccato la sigla spiegando che l'unico scopo era creare "significativi disagi", mostrando "indifferenza verso i diritti dei cittadini". 

"Negli ultimi sei mesi, con tutte le altre organizzazioni sindacali Trenord ha siglato tre accordi storici che valgono, a favore dei lavoratori, oltre 13 milioni di euro. Contrariamente a quanto affermato pretestuosamente da Orsa, tali accordi preludono l’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro in un contesto di relazioni sindacali positive - era stata la versione dell'azienda -. OrSA, che rappresenta poco più del 14% del totale del personale, ha scelto invece la via conflittuale, nonostante le raccomandazioni della Commissione di Garanzia, puntando a nuocere tanto ai lavoratori quanto alle migliaia di persone che hanno programmato di utilizzare il treno alla vigilia delle festività natalizie".

Le ragioni dello sciopero

Un nuovo capitolo dello scontro, l'ennesimo, è pronto. A spiegare le ragioni del nuovo sciopero, contenute in una lettera, è stato il segretario regionale Adriano Coscia al vertice dell'Azienda.

Tra le motivazioni addotte, il permanere delle "problematiche evidenziate nelle procedure di raffreddamento", oggetto di un accordo sulle "code contrattuali" dell'aprile del 2015, rinnovato negli anni successivi, ma che, secondo il sindacato Orsa "ad oggi non hanno trovato soluzione".

Si tratta del quinto sciopero dal mese di maggio, ha sottolineato il sindacato Orsa in una nota. Il personale manifesterà per diverse ragioni: le condizioni di lavoro, che riguardano fra l'altro i turni, le differenze di stipendio, la programmazione e l'organizzazione.

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