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La protesta

Gli studenti delle scuole sono pronti a scioperare: ecco quando

I ragazzi: "Vogliamo che si riparta dai cinque pilastri della scuola pubblica"

Dal Colosseo di Roma al Castello Sforzesco di Milano, passando per Bari, L'Aquila, Udine e molte altre città. A pochi giorni dall'inizio della scuola gli studenti e le studentesse del paese presentano le 5 proposte da cui ripartire per la riforma della scuola e lanciano la data di sciopero il 18 novembre. "Vogliamo che si riparta dai cinque pilastri della scuola pubblica, è necessario ripartire dalla scuola per costruire una società nuova - afferma Alice Beccari, responsabile della comunicazione dell'Unione degli studenti - vogliamo scuole gratuite, sostenibili e sicure, vogliamo decidere noi sul nostro futuro".

"Pretendiamo una legge nazionale sul diritto allo studio - continuano gli studenti che a Milano hanno esposto lo striscione - il diritto allo studio non è garantito, il tasso di abbandono scolastico è uno dei più alti in Europa". "L'attuale sistema di Pcto è sfruttamento - dichiarano gli studenti - vogliamo la sua abolizione in favore dell'istruzione integrata costruendo percorsi che siano educanti e volti a trasformare partendo dalle scuole il mondo e il sistema produttivo in primo luogo". "Vogliamo una riforma della rappresentanza - le parole degli studenti - che riesca a creare reale partecipazione politica all'interno delle scuole e che riesca ad essere utile alle studentesse e agli studenti che li vivono".

"Pretendiamo scuole sicure, inclusive e che garantiscano il benessere psicologico - affermano gli studenti - è necessario uscire da un'ottica meritocratica e porre la salute studentesca, fisica e psicologica, come cardini del sistema scolastico". Come ultimo pilastro gli studenti dichiarano: "È necessario ripensare e ampliare lo statuto degli studenti e delle studentesse in modo da vedere riconosciuti diritti di cui è evidente la necessità, ma che ad oggi non sono sanciti, per rendere le scuole vere e proprie palestre di democrazia, che sappiano essere spazi partecipati, orizzontali e accessibili, nel rispetto di tutti".

"Questi cinque pilastri sono urgenti e imprescindibili per una lotta contro la crisi educativa che il nostro paese sta affrontando e che la politica non può più ignorare - conclude Bianca Chiesa, coordinatrice dell'Unione degli studenti - e dopo gli Stati Generali della scuola pubblica quest'autunno a partire dalle scuole, dalle assemblee ai momenti di socialità, per le strade e per le piazze di tutto il paese ci riprenderemo i nostri spazi e il 18 novembre convergeremo nelle piazze di tutto il paese sotto lo slogan 'Ora decidiamo noi'".

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