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Cronaca

Scola alla città: "Troppi vivono come se Dio non esistesse"

Il cardinale, all'apertura dell'anno pastorale, richiama alla necessità di vivere sempre e ovunque il cristianesimo

Il cardinale Angelo Scola ha aperto l'anno pastorale della diocesi di Milano, in Duomo, lunedì mattina. L'arcivescovo ha spiegato che viviamo in una epoca "postmoderna, carica di contraddizioni" che può rivelarsi una nuova avventura. "La chiesa ambrosiana - ha affermato Scola - intende mettersi al lavoro in tutti gli ambiti dell'umana esistenza".

Ampia la parte della lettera pastorale sul lavoro, tema particolarmente sentito durante la crisi economica e da Scola definito "fattore essenziale, non accessorio, per la dignità dell'uomo e la piena realizzazione della sua personalità". Il bisogno di lavorare può portare a "forme di precarietà e sfruttamento ingiustificate".

Ma il passo che farà più discutere e scuoterà maggiormente è - forse - quello in cui il cardinale ha richiamato il rischio di "un ateismo anonimo, il vivere come se Dio non ci fosse". Da qui l'invito ai credenti a rimettersi per così dire nella giusta carreggiata, dedicandosi "agli ambiti dell'esistenza quotidiana degli uomini e delle donne", in particolare alle situazioni di fragilità. "Non dobbiamo - afferma - costruire recinti separati in cui essere cristiani", ma vivere il cristianesimo ogni giorno e ovunque.

La lettera pastorale, non a caso, è stata presentata con lo slogan "il campo è il mondo".

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