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Scola: "Dall'umiltà di Maria le donne imparino"

Lo ha detto Angelo Scola, arcivescovo di Milano nell'omelia della messa della notte di Natale in Duomo. Ricordando le parole di Sant'Ambrogio che nel suo Inno natalizio

"Guardando all'umiltà della Vergine santissima le donne possono trovare la strada per superare, in forma adeguata ai nostri tempi, ogni discriminazione per attuare la giusta uguaglianza, rispettosa dell'insuperabile differenza sessuale".

Lo ha detto Angelo Scola, arcivescovo di Milano nell'omelia della messa della notte di Natale in Duomo. Ricordando le parole di Sant'Ambrogio che nel suo Inno natalizio afferma 'non da concorso d'uomo, ma dall'azione arcana dello Spirito, il Verbo di Dio si è fatto carne: così è germinato questo fiore', il cardinale ha ribadito che alla nascita di questo fiore collabora Maria, la donna.

"Con questa affermazione asciutta e nuda Paolo esalta ogni donna - ha aggiunto Scola -. Non teme di abbassare Maria non facendone espressamente il nome, perché Dio venendo nella carne si riveste di umiltà e per la sua umiltà Maria fu eletta ad essere la Vergine-Madre. Noi tutti siamo pertanto invitati ad assimilare la grande lezione del Natale: l'umiltà".

"San Carlo, nostro grande co-patrono, ha esaltato nella sua santità l'humilitas, che significa lo stare ben aderenti alla terra (humus). Così si fa spazio a tutti, si lascia essere l'altro come altro, amando, nel giusto distacco, il suo volto diverso dal nostro". "Facciamo nostro l'umile stile di vita di Gesù e di Maria - ha concluso - uno stile sobrio, giusto e pio".

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