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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Scontri No Expo, il reato di devastazione riconosciuto a un solo imputato

In tutto tre condanne ed una assoluzione: le motivazioni depositate dal gup

Per essere condannati per "devastazione" bisogna che vi sia la prova che un minimo apporto alla devastazione stessa è stato fornito dall'imputato. Ma anche una "componente soggettiva" di "volizione" e "consapevolezza". Insomma: o si prova che volevi devastare e l'hai concretamente fatto, almeno in minima parte, oppure da questo reato sarai assolto.

Corteo No Expo 1 maggio 2015 - Foto Gemme

In sintesi estrama, è questa la motivazione (appena depositata) con cui il gup di Milano Roberta Nunnari ha assolto da ogni addebito Alberto Dall'Acqua, arrestato (sei mesi di custodia cautelare in carcere) dopo gli scontri durante la manifestazione "No Expo" del 1 maggio 2015, in concomitanza con l'inaugurazione dell'esposizione universale. Il solo fatto di essere stato presente al corteo non è quindi sufficiente a ritenerlo correo, se non vi sono prove che abbia effettivamente partecipato alla devastazione e agli scontri.

L'accusa di devastazione e saccheggio ha retto - al processo davanti al gup - soltanto per Andrea Casieri, condannato a tre anni e otto mesi di reclusione e considerato dal gup stabilmente presente, nel corso del corteo, tra i cosiddetti "black block". Oltre all'assoluzione già citata, infatti, il gup ha condannato altri due estremisti, ma soltanto per resistenza a pubblico ufficiale. Entrambi erano stati visti mentre lanciavano sassi all'indirizzo della polizia e indossavano maschere antigas.

Per il giudice questo non è prova di un collegamento con i più duri. La maschera, in particolare, potrebbe essere stata portata al corteo semplicemente in previsione e precauzione di disordini. Di conseguenza sono state ridotte le condanne rispetto a quanto aveva chiesto il pubblico ministero.

Il bilancio è quindi di tre condanne (escludendo il reato più grave per due di loro) e una assoluzione. Il ministero dell'interno, che aveva chiesto 300 mila euro di danno d'immagine, se ne è visti riconoscere 15 mila. Infine Unicredit si è vista riconoscere un risarcimento (per due filiali danneggiate dai "black block") che sarà quantificato con un processo civile. 

In precedenza anche l'antagonista arrestato con l'accusa di avere colpito alla testa un vice questore era stato assolto: per i giudici è impossibile che il responsabile fosse lui.

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