L'appuntamento, l'agguato e le coltellate: cosa si sa (finora) sugli scontri tra ultras di Milan e Psg
La violenza è esplosa pochi minuti dopo la mezzanotte sui Navigli. Un vero e proprio raid firmato dagli ultras rossoneri contro i parigini. Due i feriti, uno di loro grave. Il "film" dell'agguato
Una macchia nera che avanza compatta. Un centinaio di persone almeno. Pantaloni neri, giacche nere, volti coperti, caschi in testa e mazze in mano. La mezzanotte è passata da cinque minuti. Una torcia rossa è il segnale di via. In un attimo scatta l'inferno. Quella macchia nera si avventa sui rivali, volano bottiglie di vetro, calci, pugni, sprangate. Anche due coltellate, che feriscono alla gamba un francese di 34 anni finito poi al pronto soccorso del Policlinico: nelle prossime ore sarà operato, ma il sospetto che i fendenti gli abbiano causato danni al nervo della coscia è quanto mai reale. Ma chi c'era in quella macchia nera? Come sono arrivati lì gli aggressori?
La certezza è una: in quel gruppo c'erano gli ultras del Milan, intenzionati a farla pagare ai rivali del Paris Saint Germain, in città per la sfida di martedì sera al Meazza tra i padroni di casa e i transalpini. Che l'agguato fosse studiato e organizzato è palese. E la conferma arriva da una telefonata partita un paio di ore prima da sette chilometri di distanza. Stando a quanto appreso da MilanoToday, infatti, poco dopo le 22 un testimone di passaggio avrebbe contattato il 112 segnalando una quarantina di persone vestite di nero, bastoni in pugno, in via Storo, a due passi dallo stadio. Quando le forze dell'ordine sono arrivate sul posto, però, non c'era già più nessuno.
È probabile, quindi, che gli ultras rossoneri si siano ritrovati al Meazza - e in altri punti del capoluogo - per poi convergere insieme sui Navigli, radunarsi e far partire l'assalto. Un assalto in cui hanno avuto la peggio i parigini, con diversi feriti, tra cui l'accoltellato e un altro finito in ospedale con una ferita in testa. La fuga, però, è riuscita anche agli stessi tifosi del Milan, che sono stati praticamente in grado di sparire nel nulla dopo il raid. Per diverse ore dopo la guerriglia polizia e carabinieri hanno passato al setaccio la zona nella speranza di incrociare qualcuno, senza però trovare nessuno. La speranza è che le telecamere di videosorveglianza possano aver ripreso qualche elemento utile, anche se tutti i componenti della macchia nera indossavano indumenti decisamente poco riconoscibili. L'unico finito in manette è un 31enne arrivato da Parigi, accusato di resistenza a pubblico ufficiale per aver colpito un poliziotto con una spranga: martedì mattina l'arresto è stato convalidato e per lui è stato disposto l'allontanamento immediato da Milano.
Già all'andata - quando sei ultras della Sud erano stati arrestati dopo alcuni tafferugli tra tribuna e settore ospiti - era diventato evidente che i rapporti tra le due tifoserie fossero quanto meno tesi. Una rivalità alimentata anche dal gemellaggio tra i francesi e i napoletani. E questo non è l'unico fronte che preoccupa. Perché anche all'interno della curva parigina ci sono spaccature preoccupanti. Gli ultras "ufficiali" - gli unici riconosciuti dalla società - sono riuniti sotto la sigla Cup, Collectif Ultras Paris, e sono in arrivo a Milano a bordo di dodici autobus, aerei charter o low cost e auto private. Il settore ospiti è soldout - tutti i 4.359 biglietti sono stati venduti - ma sotto la Madonnina sono attesi almeno un centinaio di transalpini senza biglietto - già lunedì ne sono stati identificati più di settanta - oltre che esponenti dei "Kog", il vecchio gruppo di riferimento della tifoseria parigina, con simpatia di estrema destra. Dopo la guerriglia dei Navigli, il timore è che Milano possa diventare anche il territorio per i francesi per risolvere le loro ruggini interne.
Per questo per tutta la giornata di oggi polizia e carabinieri continueranno a vigilare su ogni angolo di Milano, come fatto già dalle prime ore di lunedì. Gli agenti e i militari presidieranno le aree del centro, i Navigli - chiaramente -, gli aeroporti e la stazione. Verso le 15, alcuni ospiti si sono ritrovati in Duomo e verso le 17 dovrebbero ritrovarsi tutti a Lotto per poi raggiungere lo stadio a piedi.