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Cronaca Buccinasco

«350 bambini senza scuola. 40 persone senza lavoro. Ora basta»

Da oltre una settimana la scuola Nuova Terra di Buccinasco è chiusa per una vertenza legale. I genitori scrivono a prefetto e commissario: "Pronti a entrare con la forza"

La chiusura della scuola elementare Nova Terra di Buccinasco, a causa di una vertenza legale tra la cooperativa che gestisce l'istituto e la società che ha costruito l'immobile, dura ormai da oltre una settimana.

L'associazione "Sosteniamo Buccinasco" ha detto basta. "E' chiara a tutti la profonda ingiustizia subita dalle famiglie che hanno pagato un servizio, dai bambini che hanno diritto di andare a scuola, e dai lavoratori che rischiano di perdere il posto. Noi crediamo che l'assurdità di chiudere d'improvviso una scuola con 350 iscritti e 40 lavoratori, magari mormorando un rabbioso "arrangiatevi", sia durata abbastanza", scrive in una nota il sodalizio, presieduto da Adriano Carena.

Così, lo scorso 31 ottobre, è stata inviata una lettara al commissario prefettizio del Comune di Buccinasco, Francesca Iacontini, e al prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi. 

"Con questa lettera aggiungiamo il nostro sconcerto - si legge - a quello delle famiglie e dei lavoratori coinvolti, per la inspiegabile chiusura forzosa della scuola Nova Terra di Buccinasco, che lascia 350 bambini senza luogo di studio e 40 persone senza luogo di lavoro. Si compromette in questo modo un progetto scolastico di eccellenza. Ci chiediamo come sia possibile che il nostro comune non intervenga di fronte alla palese compromissione del diritto allo studio con contestuale creazione di decine di disoccupati. Non sono entrambi problemi di rispetto delle regole?".

"Apprendiamo informalmente che i genitori, vedendo negato ai loro figli un diritto essenziale, valutano più o meno apertamente di rientrare a forza nel luogo da cui sono esclusi - prosegue lo scritto -. Bisogna proprio aspettare che debbano intervenire i carabinieri per sgomberare, tra telecamere e spintoni? Siamo consapevoli della vertenza legale tra la cooperativa che gestisce la scuola e la società costruttrice dell’immobile. Siamo anche consapevoli che gli avvocati delle parti avevano raggiunto un accordo in forza di comunicazioni scritte. Non vi sarà sfuggito che lo sfratto è stato eseguito pochi giorni dopo tale accordo".

Poi il duro finale: "Noi pensiamo che le istituzioni non dovrebbero lasciar uscire ogni problema dai confini delle parti, per finire sempre e comunque a danno della collettività. La gente è già sotto pressione. Questo atto di forza non aggiunge nulla alla vertenza in corso. Le uniche vittime sono i genitori, che hanno pagato per un servizio costituzionalmente garantito, i bambini, che dovrebbero essere tutelati da chi ne ha il potere, i lavoratori, che stavano portando avanti un progetto di riconosciuta eccellenza. Da persone serie, noi crediamo che la stessa intransigenza applicata sugli abusi edilizi nel nostro comune vada usata per riaprire la scuola Nova Terra fino alla fine dell’anno scolastico, viste le evidenti ragioni di ordine pubblico e danno sociale. Le famiglie avranno così il tempo di preiscrivere i figli altrove, se lo riterranno opportuno, e gli istituti scolastici della zona potranno prepararsi. Noi crediamo che le Istituzioni meritino fiducia anche in relazione alla capacità di tutelare i cittadini dalle conseguenze di situazioni per cui non hanno colpa". 

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