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Cronaca

La Curia ai docenti: "Segnalate le scuole con iniziative pro gay"

Polemica su una lettera ai 6 mila docenti di religione

La Curia milanese è sotto attacco per una lettera, che via Arcivescovado si affretta a definire "informale", agli oltre seimila docenti di religione del territorio diocesano. La sintesi: "Segnalateci le scuole in cui si diffonde l'ideologia del gender", che tradotto in termini più chiari significa "propaganda gay", nel linguaggio di (alcuni) cattolici. La lettera - che alcuni docenti avevano girato ad associazioni Lgbt e al quotidiano Repubblica, che ne riferisce - ha scatenato alcune polemiche.

Polemiche a cui il firmatario ha cercato di mettere un freno: don Gianbattista Rota, responsabile per la Curia dell'insegnamento della religione cattolica, ha contestualizzato la missiva "nell'ambito della formazione in servizio dei docenti". In pratica: la Curia vorrebbe assicurarsi che gli insegnanti di religione siano "ferrati" in materia e siano pronti ad affrontare il discorso sull'omosessualità, qualora dovesse scaturire e proprio nelle scuole in cui più è scaturito (di qui la richiesta di indicarle) "con competenza - afferma Rota - e rispetto delle posizioni di tutti".

In serata sono anche arrivate le scuse: "Lettera mal posta". 

Naturalmente non è bastato ad affievolire la polemica. Per esempio, un esposto è stato inviato al dirigente dell'ufficio scolastico regionale da parte dell'Associazione Radicale Certi Diritti. Il suo presidente Yuri Guaiana (vicepresidente del consiglio di zona 2) dichiara che la Curia "dimostra di non avere rispetto più neanche per gli insegnanti di religione, che vorrebbe trasformare in delatori", e fa notare che "l'odio omofobico mina alla radice il principio fondamentale della laicità dello stato e quello costituzionale di una scuola statale e aperta a tutti". Di più, "ancora più grave - continua Guaiana - che si usi la bufala dell'ideologia del gender per tentare di impedire che nelle scuole si facciano progetti anche contro il bullismo omofobo".

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