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Cronaca

Scuole che cadono a pezzi. Rozza: "Serve un piano straordinario"

27 istituti particolarmente critici, alcuni andrebbero addirittura demoliti. Ma l'assessore rassicura: "Nessun rischio per gli alunni"

Due scuole a Niguarda al freddo per almeno un giorno e mezzo: mancava il gasolio e il sistema idraulico ha raccolto le impurità dal fondo, andando in tilt. Mezza scuola media, ad Affori, al buio: colpa d'una fuoriuscita d'acqua dall'impianto di riscaldamento che ha "invaso" quello elettrico, costringendo i tecnici a spegnerlo. Agli Olmi crolla parte del tetto di una media. Segnali, campanelli d'allarme di questi giorni di gennaio 2014 che fanno capire che qualcosa non va.

E infatti le scuole che avrebbero bisogno di seri interventi sono almeno 27. Lavori che potrebbero arrivare a costare 200 milioni, una cifra praticamente improponibile per Palazzo Marino. In alcuni casi, secondo i tecnici del comune, la demolizione sarebbe l'unica soluzione. "Negli anni '60 l'amministrazione scelse due grandi opere: le case popolari e le scuole. Oggi gli edifici dove studiano i nostri ragazzi sono una priorità, una delle grandi opere della città", spiega l'assessore ai lavori pubblici Carmela Rozza.

L'allarme è chiaro: oltre alle 27 scuole che i tecnici hanno segnalato, ce ne sono tante altre da riqualificare. Sempre la Rozza ha annunciato, come riferisce il Corriere, un imminente accordo con FederLegno per intervenire in otto edifici entro il 2016. Ma è chiaro che non basta.

Tuttavia la Rozza rassicura: per gli alunni attualmente non ci sono rischi. "Le scuole troppo rischiose sono già state chiuse", ha affermato.

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