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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Loreto / Piazzale Loreto

L'uomo che lega la fidanzata a se stesso con una corda e la pesta con la mazza da baseball

Preso l'aguzzino: è un 29enne. La fidanzata per tre giorni è stata in suo 'possesso'

Per tre giorni è stato praticamente il suo carceriere. Per 72 ore, quasi ininterrotte, l'ha tenuta legata a se stesso - letteralmente - e l'ha picchiata, massacrata, pestata, umiliata. Poi è andato via e ha cercato di sparire nel nulla. Ma quando ha capito di essere in trappola, si è arreso e si è consegnato, ma soltanto dopo aver chiamato un avvocato. 

Un uomo di 29 anni, un cittadino brasiliano arrivato a fine 2019 in Italia ma a Milano da pochi mesi, è stato arrestato nel weekend dai carabinieri in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona. 

Sarebbe stato lui, secondo quanto ricostruito dagli investigatori della compagnia Duomo, guidati dal comandante Gabriele Lombardo, a sequestrare in un piccolo monolocale in zona Loreto la sua compagna, una connazionale 27enne. 

L'allarme era scattato nel pomeriggio del 6 maggio, quando la vittima era riuscita a chiedere aiuto a un'amica, che a sua volta aveva allertato i carabinieri. Sul posto erano immediatamente intervenuti i militari del Radiomobile, che avevano trovato la 27enne con evidenti ferite su tutto il corpo e gli occhi tumefatti. La ragazza, poi ricoverata al Policlinico, aveva spiegato di essere stata tenuta in ostaggio dal compagno, che per tre giorni l'aveva legata al letto o a se stesso, usando una corda stretta attorno al polso e alla caviglia, tanto che di notte per andare in bagno doveva chiedere a lui il permesso. 

Non contento, come testimoniavano le ferite, l'aveva colpita più volte con una mazza da baseball, che i carabinieri avevano poi trovato dentro l'abitazione, insieme alle corde usate per immobilizzare la 27enne, che era poi stata dimessa dall'ospedale con una prognosi di 25 giorni. Dopo il sopralluogo nella casa - praticamente una stanza singola con cucina e letto nello stesso ambiente - gli investigatori avevano iniziato a stringere il cerchio attorno all'uomo, cercando di localizzarlo anche con attività tecniche e di intercettazione. 

Sabato pomeriggio, la svolta. Il 29enne - che aveva conosciuto la compagna in Brasile prima di riprendere la relazione una volta in Italia - si è presentato dai carabinieri della stazione Garibaldi insieme al suo avvocato. Ai militari, che lo descrivono come un uomo violento e accecato dalla gelosia, non ha detto praticamente nulla, né ha cercato in qualche modo di giustificare la sua follia. Una follia che, tra l'altro, sembra si fosse già verificata. 

A febbraio scorso, stando al racconto della vittima, l'uomo l'aveva già picchiata, così come pare che anche in Brasile lui avesse avuto atteggiamenti aggressivi. Lei, però, non lo aveva mai denunciato né era mai andata in ospedale. Almeno fino a quelle 72 ore da inferno. 
 

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