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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Giro d'affari da 15 milioni nel settore delle scommesse, la Dia sequestra società collusa

La misura cautelare arriva dopo approfondite indagini patrimoniali delegate al Centro operativo Dia di Milano dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria

Società capitalizzate per 6 milioni di euro e con volumi d'affari milionari, aziende informatiche attive nel campo del settore delle scommesse e delle lotterie. La Direzione investigativa antimafia, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni nei confronti di un soggetto residente nel comasco.

La misura cautelare arriva dopo approfondite indagini patrimoniali delegate al Centro operativo Dia di Milano dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria nei confronti dell’intero nucleo familiare del soggetto. In particolare, si tratta di una persona ritenuta socialmente pericolosa sulla base di un curriculum criminale ultratrentennale iniziato nel 1988 durante il quale oltre a riportare numerose condanne per reati predatori (associazione per delinquere, ricettazione, rapine e furti anche di auto di lusso).

In passato, l'uomo è risultato gravemente indiziato di appartenere a una cosca mafiosa di matrice ‘ndranghetista. Tant'è che era già stato indagato nell’ambito di pregressa operazione antimafia coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che nel luglio 2016 aveva portato all’arresto di 40 soggetti affiliati e contigui alla ‘ndrangheta. In tale contesto, l'uomo venne ritenuto partecipe nel favorire l’attività imprenditoriale del sodalizio criminale quale socio occulto in alcune aziende al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione.

Ulteriori indizi nei suoi confronti sono emersi dall’analisi svolta dalla Dia su numerose segnalazioni di operazioni finanziarie sospette che hanno messo in luce i collegamenti fra tre società di giochi e scommesse riconducibili all’indagato e alla criminalità organizzata. La ricostruzione della situazione economico-finanziaria dell’intero nucleo familiare ha evidenziato che i beni sequestrati dalla Dia sono stati acquistati, costituiti, capitalizzati ed alimentati in costanza di sperequazione rispetto ai redditi dichiarati. Le autorità hanno ritenuto dunque quei beni il frutto o il reimpiego delle attività illecite dell'uomo. Sussistendo motivi di particolare gravità, il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto nei confronti dell'uomo anche l’applicazione provvisoria dei divieti previsti dal codice antimafia: non potrà più ottenere tra l’altro licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio.

Il sequestro, che è stato eseguito con la collaborazione dell’organo collaterale svizzero nell’ambito delle ordinarie procedure di cooperazione internazionale, ha riguardato posizioni finanziarie e quote azionarie relative a 8 società informatiche aventi sedi legali in Milano, Roma e Canton Ticino (Svizzera) attive nel campo del settore delle scommesse e lotterie.

Nel dettaglio le società interessate dal sequestro risultano capitalizzate complessivamente per oltre 6 milioni di euro e nell’ultimo biennio hanno conseguito volumi d’affari complessivamente per oltre 15 milioni di euro. L'operazione si inserisce nelle attività finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili direttamente o indirettamente a contesti delinquenziali agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale

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