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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Maglie e camicie in finta seta spacciate per Made in Italy: sequestri a Milano e nel centro commerciale di Agrate

Il sequestro per un valore della merce di oltre cinque milioni partito da un'indagine torinese

Quattrocentomila capi d'abbigliamento confezionati in materiale sintetico e realizzati in Cina ma etichettati come prodotti di filato di pregio made in Italy sono stati seequestrati, a metà maggio 2021, dalla guardia di finanza di Torino. Il valore dei capi è di oltre cinque milioni di euro. I finanzieri hanno anche denunciato tre imprenditori cinesi per frode in commercio, contraffazione marchi e ricettazione.

A insospettire i militari il prezzo troppo conveniente di alcuni articoli di maglieria presentati come di alta qualità, in vendita in un negozio del capoluogo piemontese. Gli accertamenti, anche con le analisi scientifiche del laboratorio chimico del Cnr di Biella, hanno confermato i sospetti: non si trattava di tessuti in seta e cashmere ma in poliestere e poliammide.

Le successive indagini hanno consentito di risalire a tutte le fasi della filiera degli approvvigionamenti e individuare gli importatori dei capi di abbigliamento con depositi a Milano, nella cosiddetta Chinatown, e nel Centro Ingrosso Cina, un centro commerciale sede di aziende importatrici gestite da imprenditori cinesi ad Agrate Brianza (Monza-Brianza).

Nel corso della perquisizione effettuata nella zona di Porta Palazzo di Torino, i militari, tra le sciarpe di finta seta, hanno poi scoperto e sequestrato oltre cento esemplari essiccati di holothuria leucospilota, particolare varietà di invertebrato marino nota anche come  Cetriolo del Mar Nero, tipico delle acque più superficiali degli oceani Indiano e Pacifico, consideato un cibo in alcune regioni asiatiche. Si tratta tuttavia di una specie tutelata dalla Convenzione di Washington: pertanto una donna di origine cinese è stata denunciata a piede libero per importazione illecita.

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