Sequestrato e malmenato in una cascina per ottenere il rasarcimento di un affare mai concluso. La vittima è un imprenditore 53enne residente a Peschiera Borromeo che, nel 2007, aveva stretto un accordo commerciale di fornitura di macchinari per l'edilizia con un siciliano 58enne. I macchinari erano destinati alla Romania. 

Tra sabato e domenica l'imprenditore è stato attirato in una cascina di Monticelli Pavese dove il suo ex partner commerciale, insieme a un socio e a una ragazza romena, lo ha legato, rapinato e sequestrato. L'antefatto è il fallimento dell'operazione commerciale, costata a entrambi molti soldi. Così il siciliano (C.L.) e il suo socio romeno (G.Z., 35 anni, che abita in provincia di Lodi) hanno studiato a tavolino un piano per "vendicarsi".

La ragazza romena, M.P., 24enne, ha contattato via sms l'imprenditore milanese fingendo di avere sbagliato numero di telefono ma continuando a conversare con lui, fino a dargli appuntamento a Monticelli Pavese per sabato sera, nella cascina abitata dalla giovane e dal 58enne che, dopo avere immobilizzato con spray urticante l'ex socio, gli ha chiesto conto di 400mila euro di cui, a suo dire, era creditore.

Quattro ore più tardi la banda ha liberato l'imprenditore a San Colombano (nella foto), poco distante, dopo avere ottenuto la promessa che avrebbe pagato il debito cedendo un suo terreno in Romania. Ma l'imprenditore si è rivolto alla squadra mobile, che in una settimana ha compiuto le indagini del caso e ha arrestato ieri sera i tre presunti sequestratori (per loro anche l'accusa di rapina e porto abusivo d'armi). Il coordinamento dell'indagine è stato affidato al pm Marcello Musso della direzione distrettuale antimafia di Milano.