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Cronaca Chiaravalle / Via Sant'Arialdo, 102

"Sesso all'abbazia di Chiaravalle": ma la procura archivia

Secondo l'indagine non ci sarebbe stata violenza. Ma un monaco ha ammesso alcuni approcci

Quattro episodi di sesso all'abbazia di Chiaravalle. La procura di Milano ha ricevuto una denuncia per  molestie sessuali, ha compiuto le indagini e ha archiviato tutto. Di penalmente rilevante (violenza o molestie) non c'è niente, dunque, ma il caso potrebbe ugualmente far parlare di sé. Anche perché, stando a quanto riporta Repubblica, uno dei due monaci inizialmente indagati dalla procura avrebbe ammesso "carezze intime" in due o tre occasioni, sebbene sottolineando che le avances erano arrivate dall'ospite (un albanese arrivato in Italia con un permesso per fini religiosi) e che, quando questi aveva proposto di andare oltre, era stato respinto dal monaco. L'altro frate, invece, ha negato tutto.

L'albanese, che si è dichiarato consenziente, avrebbe portato in procura alcuni video che ritraggono rapporti orali.

Chi ha sporto denuncia è invece un italiano ospite, nel 2013, a Chiaravalle perché aveva perso il lavoro e non sapeva dove vivere. Ha raccontato diversi approcci sessuali, spiegando che - a causa del suo stato di indigenza - accettava le molestie. E infatti per la procura non c'è alcuna prova di costrizione.

Chiaravalle s'intreccia con una vicenda che ebbe decisamente più clamore: quella della chiusura (nel 2011) del convento circestence della basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme, per fatti mai del tutto resi pubblici. Quello che si sapeva è che l'ex abate, rimosso ancor prima, Simone Fioraso, aveva compiuto scelte non propriamente compatibilli con lo stile di vita monastico e con la liturgia. Poi arrivò appunto la chiusura del convento. A quel punto i frati si trasferirono in vari monasteri italiani tra cui, appunto, Chiaravalle. Ma non sembra che la vicenda degli approcci sessuali sia correlata.

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