rotate-mobile
Cronaca Porta Venezia / Viale Abruzzi

Sesso in strada e prostituzione: viale Abruzzi in versione hard

Nel 2008, le multe del piano "Milano Città Sicura" hanno attutito il fenomeno. Ma in viale Abruzzi il mercato del sesso è ancora fiorente. Perfino di giorno. E in strada. Ecco come funziona. E chi comanda

Viale Abruzzi è una delle vie storiche della prostituzione milanese. Sia di giorno che di notte prostitute e viados stazionano sui marciapiedi davanti alle case di cittadini inermi.

«Nel corso degli anni c'è stato un susseguirsi di prostitute di diverse etnie – spiega Fabiola Minoletti, presidentessa del comitato Abruzzi–Piccinni -. Negli anni novanta le nigeriane e negli ultimi 8 anni donne dell'est e viados. In questa zona Abruzzi-Piccinni-Monteverdi-Paganini si osservano due tipologie di prostituzione, la prostituzione diurna, esclusivamente femminile di diverse etnie: cinese, albanese, romena, italiana, bulgara e maggiormente presente nell’area Piccinni-Monteverdi- Paganini e quella notturna, sia femminile che maschile di etnia sud americana, albanese, romena, bulgara, orientale e maggiormente presente nell’area Abruzzi-Piccinni».

Sesso in strada © comitato Abruzzi-Piccinni

Ragazze spesso giovani che scappano dai loro paesi in cerca di fortuna che arrivano in Italia senza spesso conoscere la loro vera sorte. Di giorno lungo l'asse di viale Abruzzi si possono osservare otto o nove ragazze, nell'area Piccinni-Monteverdi-Paganini ci possono essere in pochi metri di strada fino a quattordici prostitute di diverse etnie.

«Il territorio è tutto in mano agli albanesi con "delega ai romeni" e recentemente ai bulgari – continua Minoletti, riferendosi alle organizzazioni criminali che gestiscono la prostituzione -. Praticamente romeni e bulgari accompagnano le ragazze e si muovono nell'area o si fermano in certi bar di giorno, o stanno in macchina vicino alle ragazze prevalentemente nelle vie laterali durante la notte. I viados hanno invece i fiancheggiatori, spesso sono dei loro conviventi li portano e se li vengono a riprendere».

Un grave fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. I residenti da anni si mobilitano per cercare di combattere non solo la prostituzione, ma anche tutti gli altri fatti criminosi ad essa connessi: dai rapporti sessuali in strada, agli accoltellamenti, al microspaccio.

E ancora: dai preservativi e siringhe sui marciapiedi, agli schiamazzi notturni, ai pestaggi. «Siamo partiti nel 2006 con un esposto collettivo – continua la presidentessa del comitato Abruzzi – Piccinni -, non avendo avuto un grande risposta abbiamo cominciato a documentare in maniera cruda tutto ciò che ruota intorno al mondo della prostituzione in strada e ciò ci ha dato molta visibilità. Nel 2008 viale Abruzzi era stata inserita nel Patto "Milano Citta Sicura" ciò implicava un maggior passaggio di pattuglie delle forze dell'ordine soprattutto durante il periodo notturno e sicuramente questo faceva da deterrente. Anche le multe introdotte a fine 2008 che colpivano sia la prostituta sia il cliente hanno comunque attenuato per un po’ tale fenomeno».

Malgrado ciò, la prostituzione in questa zona è ancora molto radicata. I cittadini credono che il vero problema riguardi la mancanza di una legge forte a livello nazionale. «Noi riteniamo che la soluzione a questo problema si possa raggiungere solo attraverso una regolamentazione del fenomeno stesso a livello nazionale - conclude Fabiola Minoletti -, tutto il resto sono dei tentativi che danno effetti momentanei che al limite postano il "problema" e questo non è corretto per gli altri cittadini e gli altri quartieri».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sesso in strada e prostituzione: viale Abruzzi in versione hard

MilanoToday è in caricamento