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Cronaca

Condannato all'ergastolo Sestito, il killer di 'ndrangheta evaso due volte

L'evasione lo scorso gennaio, l'arresto pochi giorni dopo. Ora la pronuncia della cassazione

Diventa definitiva la condanna all’ergastolo per Massimiliano Sestito, il killer di 'ndrangheta affiliato alla cosca Iozzo Chiefari Procopio evaso nel milanese il 30 gennaio scorso e poi rintracciato e arrestato pochi giorni dopo nella stazione Circumvesuviana di Sant'Anastasia, in provincia di Napoli, dai carabinieri della sezione Catturandi di Milano, guidati dal capitano Domenica Rana. I giudici della prima sezione penale, dopo l’udienza del 3 febbraio scorso, hanno rigettato i ricorsi presentati dalle difese di Sestito e di Francesco Pizzata per l'omicidio del boss della 'ndrangheta Vincenzo Femia, avvenuto a Roma nel 2013. Una sentenza che accoglie la richiesta della procura generale della Suprema Corte di rigettare i ricorsi confermando così le condanne dell’appello ter all’ergastolo per Sestito e a 24 anni e 8 mesi per Pizzata.

Vincenzo Femia, originario della provincia di Reggio Calabria, era stato ucciso a colpi di pistola e ritrovato in viale Castelluccia di San Paolo, zona Castel di Leva-Ardeatino, nella Capitale. Al processo si è arrivati dopo le indagini della squadra mobile coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino con il pm Francesco Minisci. Sestito, già condannato a trent'anni per l'omicidio del carabiniere Renato Lio nel 1991 a Soverato, era ai domiciliari da inizio gennaio, su disposizione della Corte di Assise di Appello di Roma. Il 52enne aveva finito di scontare la condanna a 30 anni per l’omicidio del militare mentre per l’assassinio del boss Femia, dopo diverse pronunce tra assoluzioni e condanne, era in custodia cautelare in regime di arresti domiciliari a casa del padre a Pero quando è evaso rompendo il braccialetto elettronico. Fuga interrotta dalla cattura avvenuta il 4 febbraio.

Con la sentenza della Cassazione per Sestito e Pizzata sono state così confermate le condanne dell’Appello Ter rispettivamente all’ergastolo e a 24 anni e 8 mesi. Il sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Roma Francesco Mollace nell’appello ter che si è concluso nell’ottobre del 2021 aveva chiesto la condanna all’ergastolo per entrambi.

La carriera criminale di Sestito è di quelle di spessore. Nel 1991 era stato lui, infatti, a premere il grilletto uccidendo l'appuntamento dei carabinieri Renato Lio. L'omicidio si era consumato a un posto di blocco a Soverato, nel catanzarese. Nel tentativo di fuggire, Sestito aveva aperto il fuoco e aveva ammazzato il militare. Omicidio per cui era stato condannato all'ergastolo prima e a 30 anni poi con pena definitiva. 

Già nell'agosto del 2013, poco dopo l'omicidio Femia, lo 'ndranghetista aveva approfittato della semilibertà concessa dal carcere di Rebibbia per scappare. La polizia lo aveva poi trovato un mesetto dopo in spiaggia a Palinuro, nel salernitano, mentre si godeva il mare e il sole. Nei mesi scorsi la seconda fuga, stoppata sul nascere. Ora la condanna definitiva. 
 

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