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Cronaca

Aggressione a coppia gay: gli skinheads muti in interrogatorio

Sono finiti ieri in carcere i due ragazzi accusati del pestaggio "gratuito" e "brutale" dai danni di una coppia gay avvenuta lo scorso 30 maggio. C'è il pericolo di reiterazione del reato

Una aggressione definita dal giudice Zamagni "gratuita" e "brutale" quella commessa da due ragazzi skinheads ai danni di una coppia gay, lo scorso 30 maggio. Ieri gli aggressori sono finiti in carcere anche perchè per loro c'è il pericolo di reiterazione del reato.

I due, accusati anche di aver aggredito un immigrato la stessa sera, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia disposto dal gip di Milano Anna Maria Zamagni. Il giudice si riserverà nei prossimi giorni la decisione sulla convalida dell'arresto per i sovversivi, anche se gli avvocati Giovanni Adami e Antonio Radaelli, hanno presentato istanza per una misura cautelare più lieve, sulla quale è atteso il parere del pm Mario Venditti.

"I due - ha spiegato il gip - hanno dimostrato (...) di non avere alcuna capacità di autocontrollo e di utilizzare il ricorso alla violenza a fronte della mancata adesione da parte delle vittime alla volontà di sopraffazione".

L'aggressione di maggio alle Colonne di San Lorenzo era stata duramente condannata da Arcigay: "Ci aspettiamo un impegno vero di tutte le istituzioni. E' necessario infatti uscire immediatamente dalla logica del piagnisteo retorico, che piove a commento istituzionale di ogni atto omofobo. Sono solo belle parole, ci rassicurano persino, ma non proteggono le persone e non fermano gli omofobi".

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