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Cronaca

Milano, il Pm10 è rientrato nei parametri: sospesi i blocchi di 1° livello contro lo smog

Revocate da venerdì 20 le misure temporanee attive nei Comuni con più di 30.000 abitanti

Per fortuna i parametri sono rientrati nei limiti previsti dalle normative messe in campo per protegere la salute dei cittadini. Saranno revocate da venerdì 20 novembre le misure temporanee di primo livello attive nei Comuni con più di 30.000 abitanti, oltre a quelli aderenti su base volontaria nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Pavia e Lodi. Per due giorni consecutivi, infatti, i valori medi di PM10 sono stati al di sotto del limite in queste province.

Le misure temporanee di primo livello riguardano, nei Comuni con più di 30.000 abitanti, il riscaldamento domestico (riduzione di 1° delle temperature nelle abitazioni), l'agricoltura (divieto di spandimento liquami zootecnici) e divieto assoluto di combustioni all'aperto (accensione di fuochi, falò, barbecue, fuochi d'artificio) e il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli.

"Si raccomanda - spiega la Regione in una nota - la massima adozione dello smartworking". Le misure, questa volta, non avevano previsto alcun blocco del traffico perché la Regione ha deciso di sospendere parte delle misure anti smog per contenere l'epidemia di coronavirus. Evitando così che le persone affollino i mezzi pubblici, treni e metro su tutti: "sono invece sospese le misure temporanee sul traffico, quindi le limitazioni temporanee per i veicoli euro 4 diesel, tenuto conto della delibera della Giunta Regionale del 9 novembre 2020 e del fatto che la Lombardia è collocata nello 'scenario di tipo 4', in forza delle misure restrittive nazionali introdotte con il Dpcm 3 novembre 2020 e con l'ordinanza 4 novembre 2020".

I dati sulla qualità dell'aria vengono esaminati ogni giorno e viene data comunicazione in maniera tempestiva circa la cessazione delle limitazioni temporanee. Come previsto dalla delibera regionale 7095 del 18 settembre 2017 e n. 712 del 30 ottobre 2018, qualora si registrasse un valore al di sotto della soglia unito a previsioni metereologiche con condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti, oppure valori al di sotto della soglia per due giorni consecutivi, si potrà procedere con la disattivazione delle misure temporanee.

La condanna della corte Ue

Quella dello smog è un annosa questione per l'intera Pianura padana, ma anche per l'intera nazione. Di recente la Corte Ue ha condannato l'Italia perché per un decennio ha violato “in maniera sistematica e continuata” le norme europee sulla qualità dell’aria. La Corte di giustizia dell’Unione europea con una sentenza sui valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10, derivanti da auto, attività industriali e inceneritori ha così bocciato l'Italia. 

Sulla questione era intervenuto l'assessore all'Ambiente e clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. "La sentenza della Corte di Giustizia sul superamento dei limiti di PM10 non è certamente una sorpresa; la notizia - aveva detto - è spiacevole, ma sapevamo da tempo che la Commissione Europea aveva sollevato il fatto alla Corte di Giustizia, come ha recentemente fatto anche per il PM2.5 e come ha fatto da tempo per gli ossidi di azoto". 

Gli uffici tecnici della Regione Lombardia hanno fatto una prima lettura della sentenza. Al momento non prevede sanzioni per l'Italia, ma prende atto che c'è stato un superamento sistematico, senza tuttavia valutare il caso specifico del Bacino Padano né gli importanti risultati conseguiti in Lombardia con riduzioni pari al doppio della media europea.

I lavori a favore della qualità dell'aria in Lombardia

"Ricordo che Regione Lombardia ha cominciato a lavorare su questi temi a partire dagli anni '80 - aveva spiegato Cattaneo - ed è stata la prima regione ad approvare un Piano per la Qualità dell'Aria nel 1998, aggiornato nel 2007 e la prima ad approvare nel 2013 un Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell'Aria (PRIA) e aggiornato nel 2018".

"Devo constatare con sorpresa e con rammarico - aveva stigmatizzato l'assessore regionale - come ci sia un fuoco di fila da parte di rappresentanti del M5S, che dichiarano che da quando sono loro al governo tutto è cambiato. La realtà però è diversa - chiarisce l'assessore Cattaneo - e negli ultimi 3 anni da quando il M5S è al Governo ed esprime il Ministero dell'ambiente non possiamo certo dire che a tutela della qualità dell'aria ci sano stati particolari slanci e novità. Quali sono i fatti che documentano tutta questa attenzione alla qualità dell'aria da parte del M5S? Sul territorio non li stiamo vedendo, ma al contrario vediamo solo la propaganda. Ricordo infatti che il Governo aveva assunto degli impegni anche di Fronte alla Commissione Europea, in occasione del 'Clean Air Dialogue' che si è tenuto a Torino a giugno 2019, che poi però non ha onorato".

La Lombardia attende 15 milioni di euro

"Siamo ancora in attesa del trasferimento alla Lombardia della prima tranche da 15 milioni di euro per il 2020 - aveva chiesto l'assessore all'ambiente - che sono stati stanziati un anno e mezzo fa, ma non sono ancora stati erogati e che integrati con risorse regionali ci permetterebbero di aprire un bando per la sostituzione die veicoli più inquinanti. La verità è che questo Governo sul fronte della tutela della qualità dell'aria - aveva concluso - non ha certamente brillato e le Regioni, in particolare quelle del Bacino Padano che collaborano tra loro dal 2005 e che nel 2017 hanno rinnovato un accordo di politiche comuni continuano a denunciare una difficoltà di colloquio e di confronto su queste politiche. E abbiamo sollecitato un incontro con il Ministro, che attendiamo da tempo ancora pochi giorni fa". 

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