Foto hot alla figlie, bastonate e violenze alle mogli: sorveglianze speciale per i tre stalker
Applicata agli stalker la misura speciale prevista per i reati di mafia. Ecco le loro storie
Hanno reso le vite delle loro compagne e dei loro bimbi un vero e proprio inferno. Le hanno picchiate, insultate, minacciate, fatte finire in un incubo quasi senza via d'uscita. E adesso saranno trattati alla stregua dei mafiosi.
La Questura di Milano, dopo l'ok del tribunale meneghino, venerdì ha predisposto per tre stalker la sorveglianza speciale, la misura antimafia che da novembre 2017 può essere utilizzata anche per gli uomini accusati di atti persecutori e che limita, di tanto, le libertà personali.
Botte alla moglie e alla nuova fidanzata
Il primo a essere "colpito" è stato un uomo di cinquantacinque anni, dipendente Amsa con precedenti per maltrattamenti, già ammonito in passato dal Questore e con una condanna a due anni e dieci mesi di carcere proprio per stalking ai danni della ex moglie - una donna di quarantasette anni - e dei loro due figli, un ragazzo oggi 24enne e una ragazza 20enne.
L'incubo della donna era iniziato nel lontano 1995, quando i due stavano insieme da pochi mesi e avevano già il bimbo. In un'occasione, proprio mentre lei aveva il piccolo in braccio, lui l'aveva colpita con calci, schiaffi e pugni. Anni dopo, nel 2000, l'aveva invece costretta a seguirla in un club di scambisti e l'aveva obbligata ad assistere a un rapporto sessuale tra lui e una terza donna.
A settembre 2002 la furia dello stalker si era abbattuta sui figli, che erano stati picchiati con un bastone in legno. E ancora, nel 2014, sempre lui aveva aggredito la moglie davanti a un collega di lavoro. Poco dopo, a novembre, era arrivato il primo allontanamento dalla casa familiare, che però era servito a poco: lui - nonostante a dicembre lei lo avesse lasciato - aveva infatti continuato a seguirla ovunque e a tempestarla di messaggi e chiamate.
A marzo 2015, quando già era stato destinatario di un divieto di avvicinamento, i poliziotti lo avevano trovato sotto casa della 47enne e per quello lo avevano arrestato. Uscito dal carcere, a dicembre, il 55enne aveva trovato una nuova fidanzata, o meglio una nuova vittima. Anche per lei stesso copione: botte, minacce, insulti e atti persecutori, che avevano distrutto la vittima spingendola a cercare il suicidio.
Il pubblicitario stalker
Un'escalation di violenza quasi inarrestabile molto simile a quella di un italiano di trentasei anni, un dipendente di un'azienda di pubblicità adesso ai domiciliari e anche lui sottoposto alla sorveglianza speciale.
La sua vittima è una 33enne, che è stata la sua compagna dal 2006 al 2013 e che gli ha dato una bimba che adesso ha cinque anni. I "problemi" tra loro erano iniziati proprio nel 2013 - dopo la decisione di lei di dire basta - ed erano diventati insostenibili nel 2018.
A maggio, quando la vittima era andata a casa dell'uomo per riprendere la piccola, lui l'aveva picchiata in strada - davanti alla bimba -, l'aveva massacrata con schiaffi e calci alla testa e poi le aveva chiuso il braccio nella portiera dell'auto. A giugno lui si era appostato fuori dalla scuola della piccola: un'azione che aveva ripetuto anche a settembre, quando era stato fermato dalla polizia.
Polizia che il pubblicitario lo aveva già conosciuto un anno prima: era il febbraio del 2017 e l'uomo - con precedenti proprio per tentata violenza su minore - aveva fermato una 13enne figlia di amici in strada e l'aveva pesantemente molestata, dicendole che voleva fare sesso con lei. Il giorno successivo - dopo essere stato contattato dai genitori della vittima per avere spiegazioni il 36enne si era presentato con un bastone a un incontro chiarificatore e aveva aggredito la vittima e suo zio, che poi lo avevano fatto arrestare.
Le foto hot della mamma alla figlia
Era stato arrestato ad agosto 2018, invece, un ex operaio di cinquantatré anni, anche lui in manette per stalking e attualmente sottoposto al divieto di avvicinamento alla vittima, una donna di trentotto anni.
La loro storia, finita a dicembre del 2016, era durata un anno e dal momento della rottura erano subito iniziate le minacce e le ritorsioni. Come ad agosto del 2018, quando lui si era presentato nell'ospedale in cui era ricoverata la donna dopo un tentativo di suicidio per un crollo emotivo dovuto proprio ai continui atti persecutori.
Uno più di tutti l'aveva turbata, praticamente ammazzata. Il 53enne, per distruggere il rapporto tra la vittima e sua figlia - una 13enne avuta da una relazione precedente -, aveva mandato alla giovane una foto di sua madre nuda con il messaggio: "Ecco, questa è tua mamma".
Sorveglianze speciali per gli stalking
I tre, adesso, sono tutti sorvegliati speciali: non potranno uscire da casa prima delle 7 e dovranno tornare prima delle 22, non potranno partecipare e riunioni pubbliche, non potranno avvicinarsi assolutamente alle loro vittime e dovranno evitare ogni contatto con loro.
Le stesse vittime - "sono loro che vanno messe al centro", ha spiegato Alessandra Simone, dirigente della Divisione Anticrmine - sono già state informate dalla polizia che il loro incubo dovrebbe essere finalmente finito.