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Cronaca

Spara al furgoncino dei ladri e li mette in fuga: ancora nessuna imputazione per l'imprenditore

L'uomo, 56 anni, sarà certamente indagato per porto d'armi abusivo (aveva solo il permesso sportivo). Null'altro si sa a quasi tre giorni dal fatto

Sono passati quasi tre giorni e non ci sono novità sulla posizione dell'imprenditore di 56 anni di Pozzo d'Adda (Milano) che, sabato pomeriggio, ha sparato due colpi di revolver contro il furgoncino dei ladri che avevano appena rubato nella sua azienda del paese limitrofo, Vaprio d'Adda, mettendoli in fuga a piedi e, dopo un'ora, ha chiamato il numero di emergenza 112 facendo intervenire sul posto i carabinieri della compagnia di Cassano d'Adda.

La dinamica dei fatti sembra ormai accertata. L'uomo ha visto (attraverso un'applicazione sullo smartphone collegata alle telecamere di sorveglianza della sua ditta, la Nuova Eurofrigor Srl) i ladri in azione, che rubavano otto bombole di gas refrigerante e vari attrezzi (per un valore totale sui 40 mila euro) e, preso il revolver, è uscito di casa e in auto ha cercato i malviventi, incrociandoli in zona industriale e aprendo il fuoco all'indirizzo del furgoncino. Due colpi, senza ferire nessuno e mancando pure il furgone. I ladri sono scappati lasciando lì il furgone e la refurtiva. 

Porto d'armi sportivo

Sembra certo che l'uomo verrà indagato per porto abusivo di arma da fuoco. Il revolver è infatti registrato ma l'imprenditore ha un porto d'armi sportivo, con cui può solo recarsi al poligono con un percorso prestabilito e autorizzato. A tre giorni di distanza, però, non è ancora scattata nemmeno questa imputazione. Altre nemmeno. Né eccesso colposo di legittima difesa, né tentato omicidio. Ma è improbabile che la magistratura resti ancora in silenzio a lungo.

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